“Poco prima dell’ultima fase convulsa del teleriscaldamento con l’epilogo che tutti conosciamo, avevamo prefigurato un finale molto simile a quello del referendum del 4 dicembre e avevamo sollevato molti dubbi sulla opportunità politica di quella accelerazione impressa dal Brignolo proprio a fine del suo mandato. Siamo stati profeti in un momento in cui non era affatto scontata la vittoria clamorosa del no ed il merito del risultato ottenuto è da condividere tra tutti coloro che si sono opposti. In questo caso è stato determinante il ruolo dei comitati, il loro lavoro di informazione e studio, fino ad avere una consapevolezza delle proprie ragioni tale da intaccare le strette logiche della maggioranza in Consiglio Comunale. Il tutto con l’aiuto dei consiglieri di minoranza. Si tratta del miglior risultato ottenuto grazie alla partecipazione dei cittadini, dopo che l’Amministrazione rifiutò un referendum richiesto a gran voce. Tutto questo è avvenuto con il ruolo della Provincia che ha assunto una pilatesca delibera relativa l’istanza di autorizzazione, ed una presa di posizione da parte dell’assessore Regionale alla Sanità che, seppur tardiva, si è rivelata significativa di quanto poco fosse condivisa l’iniziativa del Sindaco di Asti. A parte quindi i rapporti interni tra le due amministrazioni di centro-sinistra dove una prende le distanze l’altra a sei mesi dal voto, vorremmo qui andare oltre al teleriscaldamento chiedendo di dimostrare con i fatti quello che si va dichiarando. Ci rivolgiamo in particolare all’assessore alla Sanità e all’assessore alle Attività produttive che pochi giorni fa hanno annunciato un piano di investimenti destinato agli ospedali, relativo al contenimento energetico ed all’uso di fonti energetiche rinnovabili. Tutti concordiamo sul fatto che l’ospedale di Asti sia molto energivoro e necessiti di interventi migliorativi. Considerato che il Massaia è uno dei più recenti ospedali costruiti in Piemonte, ma in tempi in cui l’attenzione a questi temi era purtroppo ancora scarsa, rivolgiamo un caldo invito alla Regione affinchè una quota significativa di quei finanziamenti venga destinata all’ospedale di Asti. Solo così saranno possibili investimenti sugli involucri e sulle coibentazioni in grado di ridurre i consumi, nonché attuare investimenti sulla produzione di energia da fonti rinnovabili come il fotovoltaico e il geotermico. Questa assegnazione di finanziamenti, oltre ad agire positivamente sul nostro ospedale, segnerebbe nei fatti la definitiva posizione contraria della Regione ad un insediamento industriale al suo interno. In ultimo, tutto questo troverebbe un coronamento simbolico con la creazione, in luogo della centrale del teriscaldamento, delle areee verdi con scopi terapeutici da tante parti richieste”. Anna Bosia, consigliere comunale di Uniti si può