“Dagli organi di stampa sembra che l’entrata in vigore della legge regionale 9/2016 “per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico” abbia sortito reazioni soprattutto da parte degli operatori del settore. Appare invece ridotto a un breve inciso il fatto che il provvedimento della Regione Piemonte rappresenti un primo concreto passo in avanti nella lotta alla ludopatia.
Ogni anno nell’Astigiano si bruciano circa 190 milioni di euro in gioco d’azzardo, con una spesa pro capite che sfiora i mille euro, mentre il Sert dell’Asl ha in cura tra le ottanta e le novanta persone per le quali il gioco è ormai diventato patologico. Di fronte a questi dati, non ha alcun senso ragionare in termini alternativi: i mancati introiti sono una questione che attiene alla sfera dell’impresa e dell’occupazione; i danni subiti dalle famiglie di chi soffre di ludopatia sono in ogni caso una piaga inaccettabile e pesano sulla sanità e sui servizi sociali.
Un plauso al coraggio della Regione Piemonte, mentre ricordiamo che a livello locale la passata amministrazione aveva avviato la Consulta permanente sul gioco d’azzardo, il cui scopo era quello di coinvolgere tutti gli attori – esercenti, associazioni di categoria, Asl, Servizi sociali del Comune – in un percorso verso la dismissione di slot machine e apparecchi simili. Tra i primi risultati ottenuti, la regolamentazione dell’orario di accensione delle slot machine.
Ci domandiamo che ne sia stato dell’attività di quel tavolo, nella speranza che sia tra le intenzioni dell’Amministrazione comunale portarne avanti l’esperienza, soprattutto in questa prima delicata fase. Invitiamo l’attuale sindaco Maurizio Rasero e l’assessore Mariangela Cotto a procedere affinché venga monitorata l’applicazione della legge regionale, attivando la Polizia municipale per i controlli del caso”.
Enrico Panirossi, Clemente Elis Aceto, Riccardo Fassone e Michele Miravalle