Saranno 734 i giovani che tra il 2012 e il 2014 potranno conseguire all’interno delle aziende piemontesi una laurea, un master o un dottorato di ricerca. A consentirlo è il protocollo d’intesa sull’apprendistato in alta formazione stipulato il 20 aprile a Torino da Regione Piemonte, Italia Lavoro, Atenei e parti sociali.
Il Piemonte, tra le prime Regioni in Italia a esplorare la via dell’alta formazione in apprendistato, per mezzo delle sperimentazioni realizzate con fondi ministeriali ha inteso ancora una volta diversificare e potenziare questo peculiare canale di ingresso sul mercato del lavoro di giovani a elevata qualificazione. Un modo non solo per recepire la nuova normativa prevista dal Testo unico sull’apprendistato, ma anche per ribadire l’elemento essenziale di questo progetto: il valore aggiunto che si crea nella formazione dei ragazzi grazie alle sinergie messe in atto da Atenei e imprese.
“Sono principalmente due gli elementi forti dell’apprendistato in alta formazione – rileva l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Claudia Porchietto – Da un lato la capacità di mettere insieme l’alto livello degli standard formativi dei nostri Atenei con le best practise offerte dalle migliori imprese innovative espressione del nostro territorio; dall’altro, il mettere a sistema nell’istruzione uno strumento capace di calare direttamente nel mondo del lavoro i ragazzi, offrendo loro uno stimolo unico per il conseguimento dei titoli di studio. Proprio su questo punto vorrei far notare che il 95% dei giovani che iniziano un percorso d’alta formazione in apprendistato in Piemonte consegue il titolo di studio e il 100% vede il proprio contratto stabilizzato in un contratto a tempo indeterminato. Devo ringraziare le parti sociali, gli Atenei e le 106 imprese che fino ad oggi hanno creduto in questa formula di formazione professionale per il grande impegno profuso nel renderla operativa tale strumento: è merito loro se tra il 2010 e il 2011 possiamo contare 242 ragazzi che hanno conseguito o un master o un dottorato di ricerca in apprendistato e con la firma di oggi sono certa che si continuerà su questa strada con rinnovata voglia di contribuire a creare la classe dirigente del domani”.
“L’intesa – aggiunge Paolo Reboani, per Italia Lavoro – riflette e applica molte delle indicazioni dell’Unione Europea e del Ministero del Lavoro, che individuano nell’apprendistato uno degli strumenti prioritari per l’accesso al mercato, per ridurre i tempi di transizione tra istruzione e lavoro, e per fare in modo che ci sia la maggiore corrispondenza possibile tra percorsi formativi e fabbisogni reali delle imprese. Non è un caso che l’intesa si applichi in modo specifico all’alto apprendistato, istituto al centro degli interventi del programma di Italia Lavoro denominato FIxO (Formazione e Innovazione x l’Occupazione), che ha come obiettivo la semplificazione del contatto tra giovani e aziende attraverso la qualificazione dei servizi presenti in ambito universitario e scolastico. Credo sia molto importante, inoltre, l’accordo con le parti sociali più rappresentative del territorio, proprio a testimoniare l’indispensabilità di una convergenza tra esigenze concrete delle realtà produttive e attitudini e competenze dei giovani che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro e delle professioni”.