La produzione industriale della provincia di Asti nel 4° trimestre 2013 ha registrato un incremento dello 0,6% rispetto all’analogo trimestre 2012. “Il dato di segno positivo, anche se contenuto, mostra un’inversione di tendenza dopo due anni di contrazione della produzione industriale”, segnala Mario Sacco, presidente della Camera di Commerico di Asti. E’ quanto emerge dalla 169° “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di Commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di gennaio-febbraio 2014 con riferimento ai dati del periodo ottobre-dicembre 2013 ed ha coinvolto 1.195 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 90.373 addetti e un valore pari a circa 41 miliardi di euro di fatturato. L’andamento della produzione astigiana si avvicina alla media piemontese (+0,9%). Esaminando l’andamento dei singoli comparti, le industrie elettromeccaniche segnano la crescita più consistente con una variazione del +6,6%, seguono le industrie chimiche e della lavorazione della gomma/plastica che fanno rilevare un incremento del 2,4 per cento. Il settore alimentare denuncia invece un calo del 2,1% (-0,8% se si prende come riferimento la sola industria delle bevande). Gli altri settori, vale a dire l’industria del vetro e materiali da costruzione, legno e mobili, carta, stampati, editoria e tessile abbigliamento hanno registrato una flessione del 2,4 per cento. A trainare la produzione con un +5,6% sono le aziende sopra i 25o addetti, quelle tra 10 e 49 dipendenti registrano un +2,8% mentre le società di dimensioni più ridotte (da zero a 9 addetti) evidenziano un calo produttivo del 2,1 per cento. Il miglioramento della produzione industriale è confermato dalla crescita del grado di utilizzazione degli impianti che passa dal 62,1% del primo trimestre 2013 al 68,1% nell’ultimo. “I mercati esteri si confermano essenziali per i nostri prodotti: l’indagine evidenzia infatti una crescita del 5,6% per l’export, a fronte di un +0,5% degli ordinativi per la domanda interna”, prosegue Sacco. I prodotti maggiormente richiesti oltre confine sono quelli alimentari: +9,6% che si riduce a un più 3,2% se si considerano le sole bevande. Al secondo posto nelle esportazioni troviamo i macchinari e i componenti elettromeccanici (+5,6%). Gli ordinativi per il mercato nazionale hanno favorito principalmente l’industria chimica e delle materie plastiche (+8,8%) e il settore metalmeccanico (+7%). Il comparto alimentare nel suo complesso segna un calo delle vendite dell’1,8%, ma le bevande sono in controtendenza registrando un +1,3 per cento. Per quanto riguarda l’occupazione la situazione si presenta stazionaria sia con riferimento al trimestre precedente, sia con riferimento all’analogo periodo 2012. Le previsioni degli operatori per il 1° trimestre 2014 rimangono molto caute. Per quanto riguarda la produzione il 39% degli intervistati prevede stazionarietà, il 40% si aspetta una contrazione e soltanto il 21% ipotizza una crescita. Sul fronte degli ordinativi le previsioni per il mercato nazionale evidenziano un saldo di opinione negativo del 13%, mentre le aspettative per l’estero sono più favorevoli con previsioni positive per il 39% degli intervistati, a fronte di giudizi negativi del 26% degli operatori. Sintesi dei principali indicatori – 4° trimestre 2013 Produzione industriale grezza +0,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente Ordinativi interni +0,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente Ordinativi esteri +5,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente Occupazione -0,08% rispetto trimestre precedente (giugno-settembre 2013) Grado di utilizzo degli impianti 68,1%