Nel secondo trimestre 2016 il tessuto imprenditoriale piemontese ha manifestato una lieve espansione, in linea a quanto registrato nello stesso periodo del 2015. Nel periodo aprile-giugno 2016, infatti, sono state 7.470 le aziende nate in Piemonte, dato più elevato rispetto a quello registrato nel corso del II trimestre 2015 (6.724). Al netto delle 5.093 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo è positivo per 2.377 unità (nel II trimestre 2015 il saldo era stato di 2.329 unità), dato che porta a 441.229 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine giugno 2016 presso il Registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,54%, analogo a quello registrato nello stesso periodo del 2015 (+0,53%) e di poco inferiore rispetto a quello rilevato a livello medio nazionale (+0,63%). “Questi dati indicano come il tessuto imprenditoriale regionale stia cercando di rilanciarsi e di trovare nuova linfa, nonostante le tensioni economiche e politiche internazionali – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte –. Le aziende però non possono più aspettare: il nostro intervento, congiuntamente con quello delle altre istituzioni, deve essere più che mai incisivo e rivolto soprattutto alle piccole imprese, quelle più fragili e meno strutturate. Le Camere di commercio hanno gli strumenti e il know-how necessari per contribuire a porre fine a questo trend non virtuoso che sta minacciando un importante patrimonio di capitale umano e competenze proprio delle imprese piemontesi”. La lieve espansione registrata a livello regionale è stata il frutto dei risultati, seppur debolmente positivi, registrati in tutte le province piemontesi. Cuneo e Novara, con un tasso di crescita rispettivamente pari a +0,68% e +0,63%, hanno realizzato le dinamiche più elevate. Asti, con una crescita del +0,60%, Torino e Verbania, entrambe con un tasso pari al +0,57%, hanno evidenziato ritmi espansivi leggermente migliori rispetto alla media regionale, mentre Vercelli (+0,38%) e Alessandria (+0,34%) hanno mostrato una dinamica più lenta. Il risultato meno brillante appartiene al territorio biellese (+0,11%). Dall’analisi per classe di natura giuridica, si osserva come ancora una volta siano le società di capitale (+1,07%) a realizzare il risultato più brillante, seguite dalle altre forme (+0,60%). Le ditte individuali crescono a un tasso in linea con il dato medio regionale (+0,57%), mentre risulta sostanzialmente stabile la base imprenditoriale costituita dalle società di persone (+0,10%). Analizzando l’andamento del tessuto imprenditoriale regionale in base ai settori di attività economica emergono risultati incoraggianti. Nel secondo trimestre 2016, infatti, i tassi di variazione percentuale trimestrale dello stock delle imprese registrate in Piemonte appaiono positivi per tutti i principali comparti produttivi. Dopo l’agricoltura, che registra un’espansione del +1,17%, il comparto più vivace risulta ancora una volta quello turistico, con un tasso di variazione +0,98%, seguito dagli altri servizi (+0,68%). Il commercio ha registrato un tasso di variazione trimestrale dello stock pari a +0,49%, mentre il comparto edile (+0,26%) e l’industria in senso stretto (+0,25%) hanno vissuto dinamiche più deboli.