Il Riparti Piemonte dimentica buona parte del Piemonte: è quanto mette in luce il gruppo regionale del Movimento 5 stelle: “Completamente esclusi interi settori dai bonus – fanno sapere – : ambulanti e commercianti no food, liberi professionisti (ad esempio i fotografi), settore sportivo, settore cultura, associazionismo, settore turismo (agenzie di viaggio) ed alcune categorie di servizi alla persona. Come se non bastasse Cirio e Lega, ad oggi, non hanno ancora indicato come intendono recuperare gli 88 milioni necessari per i bonus e gli altri circa 700 milioni per le misure di sostegno all’economia piemontese. Dove sono le coperture? Dove prenderanno queste risorse? Nessuno lo ha ancora spiegato. Silenzio da parte della Giunta e della maggioranza anche sul delicato tema della sicurezza dei lavoratori che hanno ripreso a lavorare. Non c’è traccia né di un piano né di un progetto per monitorare contagi e lavoratori esposti. A ciò si aggiunge la presa in giro nei confronti del Consiglio regionale. Dopo aver annunciato sabato il Riparti Piemonte, oggi in Commissione regionale non è stata presentata nemmeno una riga della legge che dovrebbe aiutare l’economia piemontese. La Giunta si è presentata oggi in Commissione a mani vuote. Nulla di nulla, ad eccezione dei soliti slogan. Un siparietto indecente. È inaccettabile che la Giunta continui a fare melina sulla comunicazione dei dettagli di questo importantissimo provvedimento alla Assemblea che rappresenta i cittadini piemontesi. Così come è indecente la propaganda politica a colpi di immagini ad effetto sui social in un momento così delicato per cittadini e imprese”.
“Tutte le misure necessarie per mettere benzina in questo Piemonte che ha bisogno di ripartire”: il presidente Alberto Cirio aveva sintetizzato così ieri in serata i contenuti del disegno di legge Riparti Piemonte, che mette in campo oltre 800 milioni di euro per favorire la ripresa dell’economia e della società con stanziamenti, moltissimi a fondo perduto, per aziende, famiglie e lavoratori. “Un piano di cui siamo orgogliosi – ha sottolineato – perché mette soldi nuovi, non spreca quelli già in bilancio e usa al meglio tutte le risorse”. Due le colonne portanti del corposo provvedimento, composto da più di 60 articoli: la copertura finanziaria di ogni azione e la semplificazione amministrativa.