Nove miliardi e mezzo di euro da ricavare tassando il mezzo milione di baby-pensionati che ci sono in Italia e con quei soldi aprire un fondo per favorire l’assunzione dei giovani laureati disoccupati, la riduzione del numero di parlamentari con l’introduzione di un limite al numero dei mandati, massimo tre, l’aumento dell’Iva di un punto e un alleggerimento del contributo di solidarietà per i redditi più alti con l’introduzione del quoziente familiare, progressivo e rapido adeguamento dell’età pensionabile per le donne e per accedere alle pensioni di anzianità, contributi equiparati tra dipendenti a tempo indeterminato e co.co.co, l’accorpamento dei comuni al di sotto dei 5mila abitanti, se non l’eliminazione di tutte le province almeno la loro ridefinizione trasformandole in organi di secondo livello, cioè senza apparato politico ma in grado di assicurare servizi ai cittadini; l’eliminazione totale delle comunità montane, il controllo sull’indebitamento degli enti locali e al posto del pagamento differito della tredicesima ai lavoratori pubblici un taglio del 30% alla retribuzione di risultato per quei dirigenti pubblici che non raggiungono gli obiettivi.
Sono alcune anticipazioni sugli emendamenti alla manovra finanziaria del Governo, che saranno presentati dall’On. Roberto Marmo, deputato astigiano, membro della Commissione Bilancio della Camera, che fa parte, per il Pdl, del gruppo parlamentare Popolo e Territorio.
«Segnalo – annota Marmo – i 9,5 miliardi che si potranno recuperare attraverso la tassazione delle baby-pensioni che in Italia sono 500mila. Da qui si potrebbe creare un fondo per l’occupazione dei giovani laureati sottraendoli al rischio di entrare nel nove del milione e mezzo di disoccupati che secondo l’Istat ha rinunciato a cercare un lavoro. Poi ci sono i soldi che si ricaverebbero dal passaggio dell’Iva dal 20 al 21%, 4 miliardi di euro l’anno, e quelli per l’aumento delle aliquote fiscali agevolate, 7,5 miliardi di euro. Quasi 5 miliardi di euro si avrebbero dall’adeguamento delle età pensionabile per le donne e per ottenere la pensione di anzianità, e 2 miliardi dall’equiparazione dei contributi previdenziali dei co.co.co. a quelli dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato. Si tratta di emendamenti sostanziali volti, in alcuni casi, ad aumentare il gettito della manovra finanziaria, e in altri a precisarne scopi e finalità, ma sempre nel rispetto degli obiettivi che il Governo si è dato e avendo ben presente il risultato finale dell’azione parlamentare e governativa: far uscire il Paese dalla crisi finanziaria che attanaglia le più grandi economie mondiali e condurlo verso un rilancio sociale e morale oltre che economico e lavorativo».