Per la Giunta regionale di Sergio Chiamparino inizia la fase due, quella che dovrà vedere il completamento delle linee programmatiche con l’attuazione di politiche caratterizzate da una forte capacità di innovazione e da una decisa discontinuità con il passato. E’ stato lo stesso presidente a delineare il quadro della situazione al termine della riunione di Giunta dell’8 gennaio, dedicata alle strategie che caratterizzeranno il 2015: “Non possiamo aspettare di uscire dal guado in cui ancora ci troviamo per impostare politiche di rigorosa innovazione e indicare i traguardi che dobbiamo tagliare. Innanzitutto, la Regione deve ritornare ad essere uno strumento di programmazione e legislazione, in quanto l’autorevolezza della politica è inversamente proporzionale alle risorse distribuite e direttamente proporzionale alla capacità di scegliere dove investire. Ad esempio, per la cultura e il welfare occorre avere il coraggio di ridefinire le priorità, in modo da offrire in partenza pari opportunità a tutti i cittadini indipendentemente dal loro ceto sociale”. Durante la riunione il presidente e gli assessori hanno anche deciso di decentrare agli enti locali tutto quanto è decentrabile, con il vincolo di lavorare in ottica di quadrante, e di disegnare un sistema di società partecipate che sappia ottenere risparmi e perseguire nuovi obiettivi strategici, diversi da quelli indicati vent’anni fa, quando si voleva privilegiare il fattore territoriale. A questo proposito è stato chiarito che alcuni casi, come le Terme di Acqui, devono essere risolti entro il mese di giugno. Infine, il consumo di suolo. “Ovviamente – ha garantito Chiamparino – si perseguiranno la realizzazione della Torino-Lione, del Terzo valico, dell’Asti-Cuneo, dei nodi di Torino e Novara, della ‘Pedemontina’. Si daranno indicazioni per bloccare l’uso di suolo incontaminato, riutilizzare le aree già compromesse, approfondire la prevenzione delle criticità riguardanti l’assetto idrogeologico”. Il presidente si è poi dichiarato “decisamente soddisfatto” del lavoro svolto nei primi sei mesi di governo del Piemonte, “un esempio di compattezza della maggioranza e di co-responsabilità delle opposizioni che ci impegneremo perché possa continuare e che ci ha permesso di compiere significativi passi avanti per riordinare la macchina regionale e metterla in condizione di viaggiare”.