Sono circa 24.430 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per marzo 2022, nell’area del Nord Ovest saranno 110.700 e complessivamente in Italia circa 359.000.
Confrontando le previsioni regionali di entrata di marzo 2022 con quello di marzo 2021 emerge un calo di circa 620 unità.
Allargando l’orizzonte temporale al trimestre marzo-maggio 2022 l’entità delle entrate programmate sale a 74.060, solo 4.710 assunzioni in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che evidenziano come nel mese di marzo 2022 tenga ancora la domanda di lavoro, sebbene in un quadro di crescente incertezza per le conseguenze della guerra in Ucraina e la preoccupante crescita dei costi energetici e delle materie prime, fattori che stanno mettendo a forte rischio la ripresa economica.
Il 75,9% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 15,6% lavoratori somministrati, l’1,7% collaboratori e il 6,8% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato con il 61% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 29% dei casi e dai contratti di apprendistato con l’8%. Pesano, infine, il 2% gli altri contratti.
Delle 24.430 entrate previste in Piemonte nel mese di marzo 2022 il 17% è costituito da laureati, il 29% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 21% e il 32%.
A livello settoriale sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 15.960 entrate, il 65,3% del totale (950 unità in più rispetto a quanto previsto a marzo 2020). L’industria prevede 8.480 entrate, generando circa il 34,7% della domanda totale del mese e segnando però un calo di 1.570 entrate rispetto al marzo 2021. Nel dettaglio 6.300 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 2.180 quello edile.
Tra i servizi si rileva un forte interessamento del comparto dei servizi di alloggio e ristorazione con 10.420 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 14,1% delle 74.060 entrate complessive, dei servizi alle persone (10.110 entrate) e del commercio con 8.590 assunzioni (11,6% del totale).
Il 22% delle entrate previste a marzo 2022 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 23% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 33% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 13% delle assunzioni del mese.
Per una quota pari al 30% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 39 % per l’area commerciale e della vendita e scende al 26% per l’area produzione di beni ed erogazione di servizio.
Per il 74% delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 25% delle entrate applicherà soluzioni creative e innovative e il 13% coordinerà altre persone.
A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (44%), seguita dall’area commerciale e vendita (17,3%) e da quella tecnica e di progettazione (15,6%), che – come nei mesi precedenti – riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste (più di un’impresa su due). L’area della logistica pesa il 13,0%, mentre l’area amministrativa e finanziaria e l’area direzionale generano rispettivamente una quota pari al 5,5% e al 4,6% delle assunzioni previste.
A marzo la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 43% delle entrate previste, dato in aumento di circa 3 punti rispetto al mese precedente e superiore alla media nazionale (41%). La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente segnalata dalle imprese (27%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (14%).
Le professioni più difficili da reperire in regione a marzo 2022 sono: Conduttori di mezzi di trasporto (65 aziende su 100), Progettisti, ingegneri e professioni assimilate (61 aziende su 100), Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione con 61 aziende su 100 che dichiarano di aver difficoltà a trovare tali professionalità e Operai nelle attività metalmeccaniche e elettromeccaniche (59 aziende su 100).