Il Festival dei Popoli 2024 di Asti prevede ben due eventi dedicati al fenomeno in parte ancora sommerso e quantomai esteso del caporalato. Il 24 settembre al Foyer delle Famiglie è stato affrontato da una prospettiva ermeneutica e anche giuridica, che potesse in primis fornire a qualunque interessato non “addetto ai lavori” conoscenze di base utili a leggere la complessa realtà dei nostri giorni in materia. Ma certamente si è rivelato un’ottima opportunità di aggiornamento, approfondimento e riflessione anche per tutti gli esperti del settore. I relatori, Alberto Perduca (Procuratore della Repubblica di Asti), Francesco Gianfrotta (Presidente di sezione del Tribunale di Torino) e Ilaria Ippolito (dell’associazione Terra), hanno, infatti, innanzitutto fornito un’ampia panoramica transnazionale sulle forme che il fenomeno ha assunto in Europa e un’esaustiva disamina degli strumenti legali esistenti per la lotta al caporalato. Non hanno, inoltre, trascurato di mettere a fuoco il carattere strutturale del problema, vale a dire come lo sfruttamento del lavoro risulti al momento viziosamente ineliminabile dalle dinamiche produttive di alcune filiere, a meno di una riorganizzazione della produzione su ampia scala. In molti settori, come quello ortofrutticolo, rispettare le leggi e la dignità dei lavoratori, ostacola fortemente la competitività, sebbene esista sul nostro territorio anche qualche recente sperimentazione virtuosa in tal senso da monitorare con grande interesse. Sotto molti aspetti, come spesso accade, anche nel caporalato, la malavita s’insinua laddove manca la presenza dello Stato, soprattutto in termini di servizi: l’intermediazione illecita e irrispettosa dei diritti umani fornisce vitto, alloggio e trasporti a lavoratori immigrati stagionali spesso irrinunciabili per la sopravvivenza di intere filiere produttive nostrane a cui eppure non viene offerta alcun’altra alternativa dal sistema paese. 

L’attenta ma anche molto attiva e coinvolta partecipazione del pubblico lascia immaginare che l’incontro, oltre ad aver alquanto arricchito il nostro bagaglio culturale, sia stato anche capace di suscitare molto interesse verso i prossimi appuntamenti del Festival, in particolare “Caporali, uomini, comunità”, previsto presso il CPIA il 2 ottobre sempre alle 18. In tale occasione sarà possibile focalizzare particolarmente le manifestazioni del drammatico fenomeno sempre più capillarmente esteso anche a nuovi settori (come logistica, ristorazione e produzione vinicola) all’interno del nostro territorio. Mercoledì 25 settembre alle 18 il CPIA ospita, invece, un dialogo a più voci su limiti e superamento del concetto di integrazione, così come viene recepito (e ristrutturato) dallo sguardo di rappresentanti di alcune comunità etniche astigiane.