Nei primi tre mesi del 2022 lo scenario economico appare deteriorato. L’inizio del conflitto in Ucraina ha amplificato, infatti, i rincari di energia e delle altre commodity, accresciuto la scarsità di materiali e incrementato ulteriormente il livello d’incertezza, incidendo sul clima di fiducia e sulla natimortalità del tessuto imprenditoriale nazionale e regionale.

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio emerge come, nel periodo gennaio-marzo 2022, siano nate in Piemonte 7.774 imprese,141 imprese in meno rispetto al I trimestre 2021 (7.915). Le cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio) si sono attestate a 8.021 contro le 8.647 del I trimestre 2021. Il saldo è risultato negativo per 873 unità. Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine marzo 2022 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta quindi a 427.023 realtà imprenditoriali.

“Nei primi tre mesi del 2022 il Piemonte arranca in tutti i settori e in tutte le province: gli imprenditori, soprattutto delle realtà meno strutturate, vivono l’incertezza del momento dovuta all’aumento dei prezzi delle materie prime e al trend dell’inflazione. La guerra in Ucraina e l’andamento della disponibilità di gas stanno condizionando le scelte aziendali. Statisticamente, comunque, in questo trimestre, si presentano in modo regolare saldi negativi: a fine anno si concentrano, infatti, la maggior parte delle cessazioni di attività, il cui riflesso si registra nel Registro imprese delle Camere di commercio nelle prime settimane del nuovo anno. Servono misure efficaci, che restituiscano fiducia al nostro sistema produttivo e consentano di innescare un nuovo percorso di crescita” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita debolmente negativo, pari al -0,20%, dato lievemente peggiore sia rispetto a quanto registrato a livello nazionale (-0,02%) nel trimestre in esame, sia nei confronti del risultato piemontese del I trimestre 2021 (-0,02%). Va tuttavia sottolineato come il I trimestre dell’anno mostri tradizionalmente una dinamica negativa a causa del concentrarsi, in tale periodo, della registrazione delle cessazioni avvenute alla fine dell’anno precedente.

La debole contrazione evidenziata dal tessuto imprenditoriale regionale risulta il frutto di variazioni negative di lieve entità segnate in tutte le realtà provinciali. Verbania (-0,65%) e Alessandria (-0,56%) mostrano i dati peggiori, seguite da Cuneo (-0,41%), Biella (-0,38%), Asti (-0,24%) e Vercelli (-0,22%). Novara (-0,15%) registra un dato migliore rispetto a quello medio regionale, mentre Torino,con un tasso di crescita piatto (-0,04%), evidenzia la performance migliore tra le province piemontesi in questi primi tre mesi del 2022.

L’analisi per forma giuridica conferma il trend ormai consolidato di sviluppo delle società di capitale, che mostrano un tasso di crescita del +0,60% e raggiungono un peso pari al 20,2% del totale delle aziende con sede legale in Piemonte. Negativo per mezzo punto percentuale il risultato evidenziato dalle società di persone, che esercitano un’incidenza sul totale del tessuto imprenditoriale del 21,4%. Chiudono il primo trimestre del 2022 con il segno meno anche le ditte individuali (-0,37%),che comprendono il 56,1% del totale delle aziende, e le altre forme (-0,33%).

Nei primi tre mesi dell’anno nessun comparto ha evidenziato flessioni superiori al punto percentuale. In particolare, il risultato peggiore appartiene all’industria in senso stretto (-0,80%), seguita dall’agricoltura (-0,76%) e dal commercio (-0,66%). Le imprese turistiche registrano un tasso di crescita del -0,52%.Stazionario l’andamento del tessuto imprenditoriale degli altri servizi (+0,09%); mentre, seppur debolmente, risulta positivo il trend segnato dal comparto edile (+0,50%) ancora sostenuto dagli incentivi.