“La legge sui piccoli Comuni è soltanto l’inizio di un percorso. Nel testo approvato ci sono le agevolazioni per garantire il presidio degli uffici postali, c’è il sostegno alla banda ultra larga, l’acquisizione di case cantoniere e stazioni ferroviarie e anche fondi per scuole, strade, e tutela del territorio. Bene, ma serve di più”. Il presidente dell’ANCI Antonio Decaro ha parlato così a Volpedo (leggi il discorso integrale), davanti al premier Paolo Gentiloni e a circa 250 sindaci di Comuni con meno di cinquemila abitanti, arrivati nel borgo che diede i natali al pittore del ‘Quarto Stato’ Giuseppe Pellizza.
Un appuntamento fortemente voluto anche dal sindaco di Volpedo, Giancarlo Caldone, e dall’on. Ermete Realacci, primo firmatario della proposta di legge sui piccoli Comuni. Accanto a loro, anche il presidente di ANCI Piemonte Alberto Avetta, il numero due dell’ANCI nazionale e sindaco di Valdengo, Roberto Pella, e i vicepresidenti regionali Gianluca Forno (coordinatore Piccoli Comuni di ANCI Piemonte), Rocchino Muliere e Andrea Ballarè.
Proprio il presidente regionale, Alberto Avetta, ha ricodato come: “ANCI Piemonte sta investendo molto sul ruolo dei piccoli Comuni e, in particolare, sulla necessità di fare rete. L’evento di oggi ha un significato ancora più importante alla luce del fatto che il Piemonte è la regione con il maggior numero di Piccoli Comuni, nei quali si concentra l’88% della popolazione”.
È stato lo stesso premier a ribadire, del resto, che i piccoli Comuni “sono il sistema nervoso su cui si basa l’Italia e solo investendo su questo sistema l’Italia può essere all’altezza della sua tradizione e reggere la competizione nel mondo. Dobbiamo essere consapevoli che se lavoriamo bene, se questa legge ci apre davvero una strada sulla quale possiamo progredire, di questa straordinaria realtà delle ‘mille patrie’, come la definì Carlo Levi, possiamo fare una ricchezza”.
“Parole ricche di significato – ha commentato il coordinatore Piccoli Comuni e Unioni di Comuni di ANCI Piemonte, Gianluca Forno – in fondo ci sentiamo un po’ Quarto Stato anche noi, sindaci dei piccoli Comuni piemontesi con le nostre difficoltà e i nostri mille problemi. La legge è un punto di partenza, nei prossimi mesi lavoreremo darle corpo a ogni livello”.
“La presenza di Gentiloni è un atto di attenzione da parte del Governo nei confronti del nostro ruolo – ha rimarcato il vicepresidente di ANCI Piemonte e sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere – tutti i giorni siamo impegnati accanto ai cittadini nella difesa del nostro territorio. Il premier Gentiloni ha riconosciuto il nostro lavoro, la peculiarità del Piemonte e dei suoi tanti municipi”.
Il punto dal quale ripartire è chiaro, secondo l’ANCI: “Fermare lo spopolamento costa? Sicuramente sì, costa in termini di risorse e di impegno. Ma, signor presidente – ha sottolineato Decaro nel suo discoro – costano al nostro Paese molto di più il dissesto idrogeologico e i disagi sociali che lo spopolamento può provocare. Lo spopolamento non è una sorte ineluttabile, se ciascuno di noi fa la propria parte, lavorando a una concreta ‘agenda del controesodo’. Non un libro dei sogni, ma un programma con risorse adeguate. Alcune le abbiamo trovate nella legge di bilancio, per le aree degradate e per i piccoli Comuni. Urge poi una modifica della legge sulle gestioni associate che ne cancelli l’obbligo e ne incentivi la volontarietà”.
Per invertire la rotta si può partire da quello che si ha a disposizione. “Il rilancio – ha aggiunto il presidente dell’ANCI – passa da quello che i piccoli Comuni possiedono. Il 75 per cento figura tra i borghi più belli d’Italia e nel 95 per cento è presente un prodotto con marchio dop, della denominazione di origine protetta. Ecco, ripartiamo da qui. I piccoli Comuni sono un grande patrimonio e una grande ricchezza. L’Italia che ha nella sua pluralità, nella varietà del suo patrimonio, dei suoi meravigliosi borghi, le matrici originali della propria identità, può farcela. Perché se celebri poeti, scrittori e viaggiatori come Dante, Goethe e Stendhal, hanno definito l’Italia il giardino d’Europa, lo hanno fatto anche per le bellezze artistiche e paesaggistiche dei nostri borghi”.
Il vicepresidente vicario di ANCI nazionale, Roberto Pella, ha sottolineato come: “La presenza oggi a Volpedo del presidente del Consiglio pone nuova forza alla centralità dei piccoli Comuni nel quadro politico italiano. La legge che li tutela, arrivata con l’approvazione unanime del Parlamento anche dopo le ripetute sollecitazioni dell’ANCI, ha bisogno ora di adeguato ‘carburante’: per questo ci aspettiamo che già nella legge di bilancio siano previste risorse di almeno 50 milioni per le spese sugli investimenti. Si tratta di una cifra minima, che spalmata su tutti i 5 mila piccoli Comuni si traduce in 10 mila euro per ogni municipalità, un segnale determinante per tante piccole opere e progetti già pronti per essere realizzati”.