Spesso unico punto di aggregazione nel paese in cui si trovano, le Società di mutuo soccorso dell’Astigiano cercano nuovi iscritti per continuare a restare attive: c’è chi, come la storica realtà di Cunico, nata nel 1892, guarda non solo ai giovani, ma anche ai nuovi residenti.
E’ una delle indicazioni che emerge dal sondaggio promosso dalla consigliera regionale Angela Motta tra le tredici società contattate. Nove quelle che hanno risposto al questionario, localizzate ad Asti e nelle frazioni di Mombarone e Portacomaro Stazione, Corsione, Cortiglione, Cunico, Moncucco Torinese, Piovà Massaia, Settime. Complessivamente raccolgono 660 soci, di cui però solo una minima parte attivamente impegnata.
“Ciò che colpisce maggiormente – indica la consigliera Motta – è che le società non pensano solo alla propria sopravvivenza, ma si preoccupano di svolgere una funzione sociale rispetto al contesto locale, proseguendo nello spirito di solidarietà e fratellanza che ha ispirato la loro nascita”.
Alla domanda “che cosa avrebbe bisogno per funzionare meglio?” tutti i circoli indicano nuovi soci e finanziamenti, necessari non solo per la risistemazione o manutenzione dei locali e per l’acquisto di attrezzature. La Società agricola operaia di Corsione, fondata 109 anni fa e unico circolo ricreativo presente in paese, vorrebbe utilizzare i fondi per sottrarre gli anziani alla solitudine (gli stessi soci sono al 75% ultra75enni), mentre quella di Moncucco Torinese, ben più vecchia con i suoi 123 anni alle spalle, vorrebbe incentivi per favorire la partecipazione dei giovani. A Portacomaro Stazione puntano ad acquistare, accanto alla televisione e al computer, attrezzature per il supporto dei disabili (stampelle e carrozzine). E la società di Mombarone, che garantisce aiuti agli iscritti e alle attività agricole, segnala che i contributi sarebbero utili “per sistemare almeno le case grotta, vero e proprio patrimonio per la nostra zona”.
Cinque circoli ricevono attualmente contributi dal Comune di appartenenza, dalla Regione o da istituti bancari, mentre altri quattro non sono supportati da alcuna forma di aiuto. “La Regione – indica Angela Motta – sta già sostenendo alcuni progetti per la messa a norma o il restauro dei locali, ma certo, per il futuro, occorrerà moltiplicare gli sforzi, unendo le forze a quelle dei Comuni già coinvolti o approfondendo le ragioni che inducono alcune Amministrazioni a non garantire aiuti alle società”.
Alla domanda “ha progetti per il futuro?” c’è chi risponde, come la struttura di Cortiglione (unico bar e punto d’incontro del luogo) che “il più grande progetto è riuscire a mantenere in piedi l’attuale struttura”, mentre a Piovà Massaia sperano di poter continuare a svolgere le tante attività (culturali, sportive, ecc.) che sempre più spesso poggiano sugli sforzi dei singoli soci. Anche a Cunico la Società agricola operaia è l’unico riferimento per la comunità e per questo chiede “una maggiore rivalutazione”. Ma per alcune realtà ci sono obiettivi ambiziosi: è il caso di Moncucco Torinese, dove vorrebbero realizzare una struttura ricettiva. A Corsione sono ormai indispensabili nuovi arredi per mettere in sicurezza i preziosi documenti storici.
Intanto la Fratellanza militari in congedo di Asti punta a incrementare le attività culturali, oltre a elargire sussidi ai soci, e la Società agricola operaia di Settime considera importante far conoscere la storia del paese, che nel 2009 ha compiuto 700 anni.