Sono partiti i lavori della seconda “zona 30” a nord della città. Il nuovo progetto è stato presentato ieri ad Asti dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Daniele Borioli, e dal vicesindaco Sergio Ebarnabo.
Borioli ed Ebarnabo hanno poi effettuato un sopralluogo ai cantieri in corso per la realizzazione della “zona 30 Centro”, che dovrebbe essere pronta per la fine del prossimo mese di settembre. I lavori per la “zona 30 nord” invece, termineranno nel mese di gennaio 2010.
I due interventi, cofinanziati con 500 mila euro dalla Regione Piemonte (250 + 250), fanno parte dei 23 progetti vincitori del bando regionale che stanziava quasi 5 milioni di euro per la realizzazione di aree urbane “a 30 all’ora”.
L’obiettivo è creare delle zone in cui la configurazione della strada e i suoi “arredi” siano strutturati in modo da costringere i veicoli a viaggiare a massimo 30 km/h, senza privilegiare le auto rispetto ai pedoni. Questo perché la velocità di 30 km orari consente, in caso di emergenza, di arrestare il veicolo in sicurezza e, nel caso di urto con persone o cose, di limitare i danni.
Una concezione innovativa dello spazio urbano già applicato in alcune città europee che ora verrà realizzato ad Asti in un’ampia area del centro storico e della zona residenziale.
“Siamo consapevoli – spiega Borioli – che interventi di limitazione del traffico o riduzione della velocità se calati dall’alto non hanno alcun effetto se non quello di “fare cassa” sulle spalle dei cittadini che contravvengono. Ma non è il nostro obiettivo: vogliamo invece agire sui comportamenti attraverso il confronto con i cittadini e la consapevolezza che la sicurezza è anche e soprattutto una questione di educazione. Le “aree 30” hanno questo scopo: migliorare la qualità della vita, e la sicurezza dei cittadini, attraverso abitudini più corrette di pedoni e auto”.
“L’idea di istituire delle “zone 30” – afferma Ebarnabo – è nata dalla considerazione che, in ambito urbano, occorre innanzitutto facilitare la pedonalità ponendo particolare attenzione alle fasce di popolazione che si muovono soprattutto a piedi o con i servizi pubblici. Il lavoro di costruzione delle “zone 30” è appena iniziato; agli interventi realizzati se ne aggiungeranno altri, quali marciapiedi, rotonde, percorsi per non vedenti, nell’ottica di miglioramento della sicurezza e vivibilità delle zone interessate”.
La nuova area a nord, che interesserà corso Dante, via Conte Verde, via Torretta, via Bistolfi, via R. Sanzio, via Nogaro, corso XXV Aprile e viale dei Partigiani, comprende al suo interno la scuola elementare Michelangelo Buonarroti di via Rabioglio dove verranno realizzati anche interventi mirati alla creazione di percorsi sicuri casa-scuola.
Proprio alle scuole sono rivolti i “passaporti zone 30”, materiali di comunicazione con percorsi didattici che portano i bambini a conoscere la “zona 30” del proprio quartiere, i suoi effetti sul traffico e la mobilità, nonchè i comportamenti corretti da assumere sulla strada. “Sono 2500 i passaporti distribuiti alle classi elementari di Asti – continua Borioli. Si tratta di una forma di partecipazione attiva in cui le classi sono chiamate a comprendere e osservare i cambiamenti in atto sulla viabilità e sullo spazio urbano, misurare le reazioni degli utenti e documentarle secondo una precisa metodologia di valutazione “a portata di bambino” “.
I passaporti fanno parte di un progetto di sensibilizzazione alla sicurezza stradale avviato dalla Regione Piemonte in ambito urbano e rivolto alle scuole. Destinatari sono i bambini tra gli 8 e i 10 anni che, con la propria classe, si impegnano a seguire un percorso di coinvolgimento nella realizzazione della zona 30, nei pressi della propria scuola.
Un investimento sulla sicurezza che la Regione Piemonte sta portando avanti in collaborazione con gli enti locali su più fronti: le nuove postazioni di bike sharing in città, cofinanziate da un bando regionale, contribuiscono a incentivare una mobilità più pulita e sicura, mentre sul fronte dei controlli stradali la Regione Piemonte sta completando la distribuzione dei nuovi strumenti destinati ai comuni e acquistati con un bando ad hoc che stanziava quasi 800 mila euro. Il Comune di Asti, in partenariato con la Polizia stradale, avrà a disposizione 2 nuovi etilometri fissi con 3000 boccagli per le rilevazioni, 3 precursori alcool, 690 precursori droghe e 4000 etilotest.