“Rinviare al 2015 e rivedere i parametri per l’applicazione dell’Imu agricola: questa tassa rischierebbe di violare i principi della Costituzione e le norme presenti nello Statuto del contribuente”: è quanto dichiara Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione agricoltura e deputato Pd, annunciando sul tema una interrogazione parlamentare. Ricordiamo che la legge numero 89 del 2014 prevede l’emanazione di un decreto da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il dicastero dell’Agricoltura, per l’applicazione dell’Imu sui terreni. Se venissero confermati gli attuali parametri sarebbero esclusi dall’imposta i Comuni sopra i 600 metri, mentre sarebbero tassati, completamente o parzialmente, i terreni situati in tutti gli altri territori. “Se venisse applicata l’Imu con queste modalità – continua Massimo Fiorio – sarebbe prima di tutto incostituzionale perché i principi di equità e di tassazione rispetto al reddito sanciti dalla ‘Carta’ sarebbero stravolti da una imposta che basa i presupposti di ‘marginalità’ solo su fattori altimetrici senza considerare, ad esempio, il contesto sociale ed economico di riferimento”. L’Imu agricola per il 2014 violerebbe poi il cosiddetto ‘Statuto del contribuente’ (articolo 3, comma 2, della legge 212/2000) che prevede che ‘le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore’. La scadenza di ogni tipologia di Imu è infatti fissata per il 16 dicembre, e ad oggi l’apposito decreto ministeriale non è stato ancora emanato”. “La sospensione dell’Imu agricola è già stata oggetto di numerose interrogazioni di esponenti del Partito Democratico e di altre forze politiche e di un apposito ordine del giorno del Pd recentemente approvato alla Legge di Stabilità. Governo e ministeri non potranno forzare la mano contro il volere del Parlamento”.