In Piemonte sono attive 111.000 imprese femminili, il 25% del totale, che costituiscono una realtà d’eccellenza in grado di reggere alla crisi economica. Per diffondere in modo capillare tutti gli strumenti che la Regione mette a loro disposizione e potenziare la rete che le sostiene grazie alla collaborazione del sistema bancario e delle Camere di commercio è stato rinnovato il 1° ottobre a Torino uno specifico protocollo d’intesa dall’assessore regionale al Bilancio e Pari opportunità. Giovanna Quaglia. con Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte, e Antonio Nucci, presidente dalla Commissione regionale dell’Abi. E’ intervenuto anche il presidente di Finpiemonte, Massimo Feira. “La realtà piemontese – ha osservato l’assessore Quaglia – è caratterizzata da una presenza forte di imprese femminili, soprattutto nel settore terziario, tanto che il Piemonte si attesta tra le prime cinque in Italia. L’attenzione della Regione da sempre si concentra sulla valorizzazione di questo tessuto, attraverso molte iniziative specifiche. Su tutte il Fondo di garanzia per l’accesso al credito delle piccole imprese gestite in maggioranza da donne, istituito presso Finpiemonte. Uno strumento importante, che si inserisce nelle nuove dinamiche dei prestiti bancari per l’abbattimento degli ostacoli per l’accesso al credito delle imprese già operative da almeno 12 mesi. La rinnovata collaborazione con Abi permetterà di favorire apposite convenzioni con le banche, proposte di copertura assicurativa e di potenziare il servizio di assistenza e consulenza alle imprese a rischio di continuità, svolto dagli sportelli provinciali nati da un’apposita misura regionale. Il monitoraggio annuale di Unioncamere sulla dinamica dell’imprenditoria permette inoltre di calibrare al meglio gli interventi regionali”. “Le Camere di commercio piemontesi sono da sempre attive nel campo della promozione della cultura imprenditoriale in rosa e del supporto alle donne imprenditrici, tramite specifiche attività di formazione e sostegno – ha dichiarato Dardanello – Le donne sono il pilastro e il motore di quasi tutte le aziende, soprattutto quelle familiari. Per questo continuiamo a lavorare con entusiasmo con la Regione e l’Abi Piemonte per realizzazione iniziative ad hoc, di studio e indagine statistica, che speriamo possano rappresentare una risposta concreta alle esigenze quotidiane delle imprenditrici piemontesi”. Infine, Nucci ha sostenuto che “le banche italiane sono convinte del ruolo strategico delle donne nell’economia del Paese proprio per la capacità di adattamento che stanno dimostrando nel corso della crisi. Investire sulle donne significa investire sugli atteggiamenti che il futuro dell’economia sta avvalorando essere fattori vincenti: senso della realtà, ottimismo, tenacia. Sulla base dei dati di pochi giorni fa dell’Osservatorio Abi-Censis sulla società italiana, possiamo affermare che le donne italiane sono le più intraprendenti d’Europa. Infatti il tasso di lavoro autonomo è maggiore rispetto alla media europea: il 16% contro il 10%. Anche il Piemonte, con oltre 111mila imprese femminili registrate a giugno 2012, pari al 23% circa del totale, evidenzia cifre significativamente importanti per le attività in rosa, che coinvolgono mediamente persone in età giovanile ed è costituito in prevalenza nella forma giuridica della ditta individuale”. Ad oggi sono state ammesse al Fondo di garanzia 1.748 imprese per un importo concesso di circa 41 milioni di euro; attualmente le risorse del Fondo ammontano a circa 6 milioni. Le banche riconoscono al Fondo un moltiplicatore di garanzie pari a 5. Le altre misure regionali comprendono l’aaccompagnamento all’avvio di impresa a favore di chi ha un’idea imprenditoriale e tutoraggio per i tre anni successivi la costituzione, promozione e sostegno delle nuove imprese spin-off della ricerca pubblica, l’autoimpiego e la creazione d’impresa, il microcredito.