A conclusione delle due sedute di Consiglio Comunale dedicate all’Asp, la capogruppo Pd Angela Motta esprime forte insoddisfazione per le mancate risposte del sindaco Rasero sul futuro dell’Azienda.
“Ancora una volta il primo cittadino ha parlato in modo vago di un piano industriale e di contratti di servizio che verranno, senza indicare quando: la mia richiesta era di convocare subito un Consiglio Comunale per parlare di strategie Asp presenti e future, visto che, a partire dalla relazione del consulente prof. Falduto, la maggioranza si è soprattutto concentrata sul passato, nel tentativo di trovare le responsabilità delle quattro Amministrazioni
“Nella foga di fare lo scarica barile sull’aumento della tassa rifiuti – aggiunge Motta – il Comune adesso se la prende anche con GAIA, l’altra società partecipata dalla Città di Asti: se si incomincerà a litigare anche con questa, il panorama sarà completo e i danni per i cittadini assicurati”.
Secondo Angela Motta “in questo ultimo anno e mezzo il Comune ha solo prodotto carta sull’Asp: sostituito gli amministratori dimissionari che aveva nominato in Cda, gestito i contenziosi al Tar su teleriscaldamento e illuminazione pubblica, litigato con il socio privato Nos e ultimamente anche con Gaia. Ciò che si aspettavano gli astigiani (una città meno sporca e più illuminata anche nelle frazioni, tariffe meno care dei servizi) è rimasto lettera morta. L’Asp è un patrimonio per questa città, abbiamo il dovere di salvaguardarla”.
“Quanto alle responsabilità politiche del passato – continua la capogruppo Pd – ho ricordato che la costituzione di una società di scopo per l’impianto di teleriscaldamento in vari siti, compreso l’ospedale Cardinal Massaia, era contemplata anche dalla delibera approvata, il 19 gennaio 2010, dalla Giunta Galvagno, favorevoli gli assessori Maurizio Rasero, Gianfranco Imerito, Pierfranco Verrua, che oggi amministrano la città, presente il segretario comunale Vincenzina Giaretti, attuale presidente Asp”.
Adesso – afferma Motta- la società AEC, costituita per il teleriscaldamento e l’illuminazione pubblica, va subito chiusa e riassorbita in Asp: non vorremmo che la strada contorta di scorporare e riassorbire il solo ramo illuminazione, lasciando viva la società per un teleriscaldamento che non si sta facendo, comportasse costi aggiuntivi per Asp e Comune”.
In conclusione il commento lapidario della capogruppo : “I cittadini si aspettano che il sindaco risolva i problemi, non che trovi giustificazioni”.