Santo Stefano Belbo, provincia di Cuneo, posta ai confini tra la Granda e l’Astigiano, forse chiederà l’annessione all’amministrazione provinciale di Asti.
La decisione naturalmente si prenderà dopo un referendum, ma in consiglio comunale maggioranza e minoranza si sono apertamente dichiarate favorevoli.
Il motivo della scelta non nasce da dissapori con i vertici della Granda ma da diversi fattori, non ultimo la vicinanza con Asti capoluogo, distante una ventina di chilometri contro il centinaio di chilometri per arrivare a Cuneo.
La “goccia che ha fatto traboccare il vaso” circa la decisione di cambio di provincia sta in una protesta: l’amministrazione comunale di Santo Stefano Belbo ha deciso di non recarsi alle urne il prossimo 7 novembre per l’elezione del Consiglio della Comunità Montana Langa delle “Valli Belbo, Bormida e Uzzone”. Protesta decisa a grande maggioranza contro la lista unica “Insieme per l’Alta Langa”, presentata nei giorni scorsi dal sindaco di Bossolasco, Alessandro Barbero. Con questa lista si lasciano di fatto fuori dal direttivo i rappresentanti di metà del territorio della Comunità (ne sono esclusi infatti Santo Stefano Belbo, Cossano e Murazzano).
“Con l’annessione ad Asti – ha detto il sindaco Giuseppe Artuffo – potremmo avere un peso decisamente maggiore. Santo Stefano, con i suoi 23 chilometri quadrati di superficie e altri 4 mila abitanti, potrebbe diventare il quinto comune più importante della provincia astigiana ed acquisire un ruolo di maggior spicco rispetto a quello attuale in provincia di Cuneo”.