TORINO – La Regione Piemonte ha presentato il 26 luglio il testo della nuova legge sullo sport. L’elemento principale del provvedimento che a settembre sarà approvato dalla Giunta e quindi passera all’esame del Consiglio regionale per l’approvazione definitiva è l’introduzione di elementi innovativi di particolare importanza nell’intero panorama nazionale, come il rapporto tra sport e scuola: vengono garantite, per la prima volta in Italia, almeno due ore settimanali di attività fisico-motoria in tutte le classi della scuola primaria, supportate da istruttori specializzati (diplomati di grado universitario Isef o laureati in scienze motorie), che l’ente si impegna a finanziare. La novità coinvolgerà circa 180mila studenti (più di 92mila nella sola provincia di Torino, oltre 15mila nell’Alessandrino, più di 9mila nell’Astigiano, circa 7mila nel Biellese, circa 27mila nel Cuneese, oltre 15 mila nel Novarese, quasi 7 mila nel Vercellese e oltre 6mila nel VCO) e la Regione sosterrà l’attuazione della nuova normativa con progetti realizzati in collaborazione con le istituzioni sportive e scolastiche locali. L’investimento sarà di 2,1 milioni di euro all’anno, di cui 1,2 milioni della Regione e gli altri 900mila euro suddivisi tra Ministero dell’Istruzione e Coni. Già a partire dal prossimo anno scolastico il progetto sarà operativo nel 50% delle scuole primarie piemontesi e in tutte le altre dal 2014/2015. Il nuovo testo di legge, presentato dal presidente della Regione, Roberto Cota, e dagli assessori all’Istruzione e Sport, Alberto Cirio, e alla Sanità, Ugo Cavallera, è stato elaborato sulla base degli spunti forniti dal Tavolo tecnico sulla normativa sportiva avviato più di un anno fa con la partecipazione, accanto alla Regione, di Coni, federazioni, enti di promozione sportiva, discipline associate, Comitato italiano paralimpico, Ministero dell’Istruzione, Unione delle Province piemontesi, Uncem, Anci, Anpi, Istituto di Medicina sportiva ed esperti in materia. La seconda grande innovazione che si intende introdurre, in modo da incentivare ed agevolare la pratica sportiva anche attraverso la rimozione di ostacoli di tipo burocratico o economico, è l’abolizione dei costi del certificato di sana e robusta costituzione, necessario per la pratica sportiva non agonistica, che verrà rilasciato gratuitamente dal medico di famiglia. Altre novità sono il riconoscimento istituzionale della figura del volontario sportivo, che sarà equiparata ad altre forme di volontariato (dalla Protezione Civile al 118) e potrà godere di pari dignità anche nell’ambito di eventuali interventi di sostegno da parte della Regione, ed una correlazione diretta tra spese sanitarie e investimenti sportivi: da un lato riconoscendo che la pratica motoria di oggi si traduce in risparmio della sanità domani e, soprattutto, creando un automatismo sotto l’aspetto finanziario per il quale lo sport viene formalmente riconosciuto come strumento di prevenzione della salute e si stabilisce che una quota del fondo sanitario regionale sia destinata agli investimenti sportivi. Prevista anche la costituzione di due organismi per la creazione di un dialogo costante e diretto: un Tavolo tecnico istituzionale, composto da enti locali, rappresentanti del mondo sportivo e Ufficio scolastico regionale, e il Forum dello sport, aperto a tutte le associazioni sportive che potranno esprimere all’interno di esso le proprie esigenze e priorità. “Si tratta di una legge rivoluzionaria, che fa del Piemonte la prima Regione per lo ‘sport per tutti’ a partire dalle scuole primarie – ha rilevato Cota – I bambini piemontesi avranno, infatti, garantite due ore di educazione fisica a settimana con personale qualificato che affiancherà maestre e maestri. Fare attività sportiva fin dai primi anni di vita è fondamentale per crescere in salute e benessere, ed evitare pericolose patologie. La nuova legge prevede inoltre altre importanti novità, come la gratuità del certificato di sana e robusta costituzione e il riconoscimento dello status di volontari a coloro che prestano il loro tempo libero presso le società sportive”. “Il Piemonte apre la strada a un’innovazione che ci auguriamo venga presa ad esempio a livello nazionale – ha dichiarato Cirio – I nostri figli finalmente potranno fare sport anche a scuola, i volontari potranno avere la dignità che meritano, i piemontesi non pagheranno più i certificati per fare attività fisica e, soprattutto, facendo più sport oggi risparmieremo domani sui costi della nostra sanità”.