Il dentista può contribuire a salvare la vita del paziente affetto della “sindrome dell’ apnea notturna” che si manifesta precocemente con russamento, sonnolenza, perdita di attenzione e sensazione di stanchezza persistente e che interessa nel nostro Paese circa due milioni di persone. Questi temi saranno trattati sabato 24 ottobre ad Asti presso il polo Universitario UNIAstiSS nel corso di un congresso organizzato dall’ Assocciazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) sezione di Asti e che avrà come relatori Medici ed Odontoiatri (Dr.essa Lucia Occhionero Pneumaologa, Dr.ressa Simonetta Carzino Odontoiatra, Dr Giuseppe Burlon Odontoiatra). “La sindrome dell’ apnea notturna” – spiega il dr Cussotto Davis Presidente di ANDI Asti che ha organizzato l’evento- nota anche con il termine di Obstructive Sleep Apnea Syndrome (OSAS), è un disturbo respiratorio caratterizzato da ripetuti episodi di completa o parziale ostruzione delle vie aeree superiori, con sintomi che possono determinare l’insorgenza di importanti disfunzioni sistemiche (ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, infarto, aritmie) ed essere causa di un peggioramento nella qualità della vita e comportare un aumentato rischio di incidenti in auto o sul lavoro. L’approccio a questa sindrome è necessariamente multidisciplinare e il dentista può, e deve, avere un ruolo importante come “sentinella diagnostica” provvedendo, per quanto di sua competenza, alla presa in carico terapeutica del soggetto che ne è affetto. Lo scopo del congresso è l’aggiornamento degli odontoiatri su questa patologia e, dall’altra, di sensibilizzare i pazienti per invitarli a esporre, anche al proprio dentista, la presenza di sintomi e segni (russamento, sonnolenza, perdita di attenzione, stanchezza persistente) della Sindrome. In molte di queste condizioni, l’adozione di appropriati dispositivi orali consente significativi miglioramenti funzionali respiratori con una risoluzione dei sintomi.