Si è svolta questa mattina, nella Sala Consiliare del Palazzo della Provincia, la celebrazione del Giorno del Ricordo, istituito con Legge 30 marzo 2004 n. 92 per rendere omaggio alle vittime dei massacri delle foibe e rinnovare la memoria dell’esodo dalle loro terre, nel secondo dopoguerra, degli istriani, dei fiumani e dei dalmati.
All’iniziativa, organizzata dalla Prefettura d’intesa con la Provincia, il Comune di Asti, l’Ufficio Scolastico Territoriale e l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea, hanno preso parte i vertici provinciali delle Forze di polizia e dei Vigili del Fuoco, le Istituzioni del territorio, i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, degli Ordini professionali, dei sindacati, delle associazioni di categoria e del mondo dell’imprenditoria, dei club di servizio, nonché gli alunni di alcune classi dell’Istituto commerciale Quintino Sella e del Liceo Artistico Vittorio Alfieri.

Proprio ai ragazzi si è rivolto il Prefetto Alfonso Terribile, che ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei giovani alle manifestazioni commemorative, quale momento per approfondire e riflettere sui tragici fatti che hanno riguardato il recente passato della Nazione. “Oggi abbiamo voluto creare un’occasione per ripercorrere una dolorosa tappa della nostra storia nazionale” – ha dichiarato il Prefetto – “affinché queste pagine, spesso trascurate dai libri di storia, servano da monito contro ogni forma di intolleranza, violenza e sopraffazione”.

Il Prefetto ha, altresì, voluto ricordare il sig. Luigi Biora, soldato nativo di Moncucco Torinese, al quale è stata conferita, nel 2012, la Medaglia commemorativa in riconoscimento del sacrificio offerto alla Patria. Tra i presenti in sala anche la sig.ra Ernesta Mosso, cugina del decorato, del quale non si ebbero più notizie dal maggio del 1945, allorquando fu catturato dai partigiani titini.

Nel corso dell’evento, condotto dal giornalista Sergio Miravalle, si sono alternati gli interventi di Mario Renosio, Direttore scientifico dell’ISRAT, e di Renato Romagnoli, giornalista pubblicista, già docente presso diversi istituti scolastici della provincia, che hanno approfondito le cause e l’evoluzione storica delle complesse vicende del confine orientale.

I molteplici e significativi spunti di riflessione offerti dai relatori sono stati colti dalla platea e, in particolare, dagli attenti studenti che, manifestando vivo interesse, hanno partecipato attivamente al successivo dibattito.