Molte le voci che si affollano in merito alla chiusura del Teatro Politeama: politici, semplici cittadini, protagonisti del panormala culturale.
Anche la consigliera regionale Angela Motta ha diffuso una nota sull’argomento. “Decine di gruppi teatrali e musicali dell’Astigiano – scrive l’esponente del Pd – faticano a trovare spazi in cui fare le prove o esibirsi: a volte si arrangiano in locali inadeguati, che devono comunque sovente dividere con altri, altre volte pagano cifre salate. La chiusura del Politeama ci ha colti di sorpresa: sarebbe potuta andata diversamente se la vicenda fosse stata discussa a un tavolo a cui avrebbero potuto sedere soggetti pubblici e privati?”.
Continua Angela Motta: “Si sarebbe forse riusciti a trasformare il Politeama in un centro di aggregazione giovanile (e non), attentamente gestito e vigilato, in cui attori e musicisti – pagando il giusto – avrebbero potuto avere, a rotazione, un posto adatto e attrezzato? Gli enti pubblici e le fondazioni bancarie avrebbero potuto finalmente investire insieme in un progetto comune a favore di una struttura unica capace di unire le risorse e la creatività giovanile, ma non solo? Pensiamo a quanto è difficile, anche solo ad Asti, per associazioni e privati trovare un posto in cui organizzare mostre; per alcune scuole di ballo poter provare, in un vero teatro, prima dello spettacolo. Pensiamo a quanto ci manca un luogo chiuso per eventi, feste pubbliche e private, ritrovi, anche solo per incontri politici (il teatro di via Ospedale talvolta li ha accolti).Ritengo la vicenda del Politeama un’occasione persa se davvero questo luogo è da considerare un patrimonio della città e non solo la proprietà di qualcuno“.