“Vedo ovunque nella natura, ad esempio negli alberi, capacità d’espressione e, per così dire, un’anima” scriveva Vincent Van Gogh.
E gli artisti astigiani che cosa vedono negli alberi?
La risposta arriverà sabato 19 ottobre con il terzo appuntamento della rassegna “Omaggio all’uomo che piantava gli alberi” dedicata a Giovanni “Gim” Giolito, nel decimo anno della scomparsa, e al suo amore per la natura (ha messo a dimora oltre ventimila germogli tra il Sud Astigiano e la Liguria).
Appuntamento, alle 17, nella Galleria del Museo Paleontologico di Asti (ingresso libero).
Il titolo dell’incontro, “La natura è un tempio… foreste di simboli”, prende a prestito versi di Charles Baudelaire per sottolineare l’importanza degli alberi, “i predicatori più persuasivi”, come amava definirli Hermann Hesse. Sottotitolo: “Alberi muse di pittori e scultori astigiani”.
Otto gli artisti che esporranno un loro quadro o una scultura e racconteranno come l’albero sia stato stimolo per la loro ispirazione: Gianni Buoso, Armando Brignolo, Giancarlo Ferraris, Giulio Lucente, Mac, Guido Mastallone, Sergio Omedé, Lia Rinetti. Nella straordinaria collezione di opere, visibili per un solo giorno, troverà posto anche un lavoro di Eugenio Guglielminetti. Sarà esposto il disegno dell’illustratore Andrea Franzosi divenuto il logo della rassegna: la mano dell’uomo diventa albero.
Pittori e scultori converseranno con la critica d’arte Clizia Orlando, che ha suggerito il titolo dell’incontro. Laura Nosenzo, ideatrice della rassegna, leggerà una breve testimonianza di Eugenio Guglieminetti, raccolta nel 1994, sul suo rapporto con gli alberi del Tanaro e sulle uscite sulle rive del fiume con Giuseppe Manzone, che dipingeva i pioppi e s’indignava per i lavori astratti del suo allievo.
All’incontro parteciperà Gianfranco Miroglio, nella doppia veste di presidente del Parco Paleontologico Astigiano e scrittore. Al giornalista Beppe Rovera il compito di trarre le conclusioni sulla base della sua esperienza professionale (è stato conduttore per Rai3 di “Ambiente Italia”), e delle suggestioni suggerite dagli artisti.
“Omaggio all’uomo che piantava gli alberi” ricorda Giolito attraverso nove eventi e otto verbi che hanno guidato la sua vita: dopo “amare la vita” e “camminare” (appuntamenti di settembre a Chiusano e Camerano Casasco) sabato 19 ottobre sarà la volta di “osservare”. Dinanzi al movimento slanciato delle farnie – le sue Twin Towers del Monferrato -, al frusciare delle foglie di betulla o all’armonia del bosco, “il Gim” ripeteva spesso: “La natura è un quadro meraviglioso che resta appeso al cuore”.
Alla Galleria del Paleontologico ci sarà molto da scoprire sull’anima degli alberi, guardando tele e sculture attraverso lo sguardo e il particolare sentire di chi li ha creati.
La rassegna, promossa dal Parco Paleontologico Astigiano e dal Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato, insieme a cinque Comuni (Baldichieri, Camerano Casasco, Cinaglio, Nizza Monferrato, Villafranca) e all’Associazione Quattro Passi a Nord Ovest, proseguirà fino al 5 dicembre.