Un investimento da circa 10 milioni di euro per connettere alla banda ultra larga oltre 28mila case e uffici della città: Asti compie un deciso passo avanti verso il futuro grazie alla convenzione siglata con Open Fiber, la società partecipata da Enel e Cassa depositi & prestiti che realizzerà sul territorio comunale una nuova infrastruttura, interamente in fibra ottica, in modalità FTTH (Fiber To The Home, ossia fibra fino a casa), che consentirà di navigare a una velocità di connessione sul web fino a 1 Gigabit al secondo. L’accordo è stato presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa presso la Sala Giunta del palazzo municipale, alla presenza del Sindaco, Maurizio Rasero, dell’Assessore alle Infrastrutture, Stefania Morra, del Regional Manager di Open Fiber per il Piemonte Sud e la Liguria, Giovanni Romano Poggi, e del Field Manager che seguirà il progetto per la città di Asti, Carlo Gestro.
Il Sindaco Maurizio Rasero ritiene il progetto strategico e di grande importanza per la città di Asti e per i suoi cittadini. “Non potevamo perdere il treno, e pertanto abbiamo ritenuto di accogliere questo progetto di posa della fibra perché pensiamo che rappresenti una grande opportunità di investimento per il futuro della città”.
L’Assessore alle Infrastrutture, Stefania Morra, aggiunge che “a partire dal mese di dicembre è stato costituito un tavolo di lavoro e si è iniziato a dialogare con i tecnici di Open Fiber. Da molti mesi i nostri uffici, in particolare l’ufficio Manomissioni Suolo Pubblico del settore Urbanistica insieme all’ufficio Sistemi Informativi, Servizio Gestione Reti del settore Risorse Umane, sono stati impegnati in un lungo e complesso lavoro tecnico e normativo teso a disciplinare le modalità di intervento sul tessuto urbano per garantire costantemente, durante i lavori che s’avvieranno, la sicurezza, l’incolumità pubblica, la viabilità”.
La convenzione siglata da Open Fiber con il Comune di Asti stabilisce le modalità di scavo e ripristino per la posa della fibra ottica, come previsto dal decreto ministeriale del 2013. Open Fiber utilizzerà, ove possibile, cavidotti e reti sotterranee o aeree già esistenti per limitare il più possibile gli eventuali disagi per la comunità. Gli scavi saranno effettuati privilegiando modalità innovative e a basso impatto ambientale. Le lavorazioni per realizzare i 150 chilometri complessivi di infrastruttura in tutta la città sono già cominciate, e il piano di cablaggio si concluderà al massimo entro 18 mesi. Saranno stesi complessivamente 16mila chilometri di fibra ottica.
“Tra i fattori che possono decretare il successo di un progetto – ha spiegato Giovanni Romano Poggi di Open Fiber – c’è senza dubbio la sinergia con l’Amministrazione comunale. Nel caso di Asti, abbiamo avvertito distintamente l’interesse verso il nostro piano, e stiamo ricevendo grande supporto anche dall’ufficio tecnico, pienamente coinvolto nella pianificazione dei nostri interventi. Grazie a questa collaborazione, cercheremo di rendere i lavori poco invasivi riutilizzando infrastrutture già esistenti per circa il 40% dello sviluppo complessivo dell’opera”.
Open Fiber è un operatore wholesale only: non vende servizi in fibra ottica direttamente al cliente finale, ma è attivo esclusivamente nel mercato all’ingrosso, offrendo l’accesso a tutti gli operatori di mercato interessati. Una volta conclusi i lavori, l’utente non dovrà far altro che contattare un operatore, scegliere il piano tariffario e navigare ad alta velocità.
“I vantaggi per i singoli cittadini e per le aziende sono innumerevoli – ha sottolineato il Field Manager della città di Asti, Carlo Gestro – la nostra rete FTTH abiliterà tantissimi servizi ad alto contenuto innovativo, semplificando e migliorando le relazioni fra cittadini e Pubblica Amministrazione, e aumentando la produttività e la competitività delle imprese. Un’infrastruttura che permetterà finalmente anche di lavorare senza problemi da casa, attraverso il telelavoro e lo smart working”.
L’azienda guidata da Elisabetta Ripa punta a garantire la copertura di 271 città italiane e di 7635 comuni di 20 Regioni italiane (come concessionaria dei bandi Infratel Italia), e rispondere così agli obiettivi tracciati dall’Agenda digitale europea e dalla Strategia italiana per la banda ultra larga.