Un nuovo regolamento in vista della chiusura dei campi nomadi. Questa è l’intenzione del vicesindaco Marcello Coppo, che ha presentato martedì sera alle commissioni in una seduta aperta anche ai cittadini una prima bozza del documento.
A novembre 2016 un Consiglio comunale aperto aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui veniva posto l’obiettivo di arrivare alla chiusura degli insediamenti (il principale ad Asti si trova in via Guerra), abitati da rom e sinti. Ora il documento della nuova amministrazione comunale pone come data indicativa per arrivare all’obiettivo la fine di maggio 2020.
Nei poco più di due anni di vita residua prevista gli insediamenti non dovrebbero potersi allargare, né ricevere nuovi abitanti. Esclusa anche la creazione di nuovi campi. Gli occupanti gli attuali dovrebbero essere sottoposti a controlli volti ad accertare che non siano intestatari di una casa popolare o dispongano di un’abitazione in proprietà o usufrutto; in questi casi ne sarebbe previsto l’immediato allontanamento. Altra condizione necessaria per la permanenza sarebbe l’assicurazione da parte dei familiari della frequenza scolastica da parte dei minori e il loro non impiego in attività di accattonaggio.
Cura anche per le condizioni di sicurezza, con il divieto previsto di sosta dei veicoli dentro il confine del campo e l’obbligo per tutte le famiglie abitanti di possedere un estintore.
Visto che negli anni passati numerosi sono stati gli attacchi riguardo alle forniture di elettricità e acqua, le famiglie presenti negli insediamenti dovrebbero dotarsi di un contratto individuale di fornitura di energia, sotto la responsabilità dei maggiorenni, e se possibile di un contatore individuale del consumo di acqua. Massima severità prevista anche per lo smaltimento dei rifiuti, con il divieto (pena l’allontanamento) per gli abitanti di depositare gli scarti solo negli appositi contenitori.
Nel corso della discussione davanti alle commissioni non sono mancate le critiche. Giuseppe Passarino (Uniti Si Può) e Angela Quaglia (CambiAmo Asti) hanno accusato il documento che dovrebbe prossimamente essere presentato davanti al Consiglio nella sua versione definitiva di essere troppo simile a quello attualmente in vigore. Dubbi anche sulla possibilità di imporre veramente agli abitanti il pagamento delle utenze, impresa che finora si è rivelata molto difficile. Bisogna considerare che di norma negli insediamenti vi sono componenti di nuclei familiari allargati. Proposti alcuni chiarimenti sulle singole parti, come una maggiore chiarezza nella possibilità per le associazioni di volontari interessate a supportare il lavoro delle Istituzioni, o il divieto di possedere animali per gli occupanti. Saveria Ciprotti, garante comunale per l’Infanzia e l’Adolescenza, ha chiesto una diversa formulazione degli articoli riguardo l’obbligo scolastico, affinché la prescrizione costituisca prima di tutto una garanzia per i minori, oltre che una condizione richiesta alle famiglie per rimanere. Coppo si è dichiarato disponibile a riflettere sulle indicazioni prima di mettere mano alla nuova versione del regolamento, in attesa della presentazione davanti al Consiglio.
Michele Cascioli