Da metà anni ’80 la città ha dedicato impegno e risorse alle problematiche giovanili, più segnate da dispersione scolastica, deprivazione sociale, bisogni del nucleo famigliare. Alle più tradizionali forme di intervento sociale, con un’elaborazione andata crescendo in quegli anni, si è affermata la necessità di una presa in carico efficace di ragazzi e adolescenti. Innanzitutto plurale e quindi agita in forme educative diverse. E contestuale con gli ambienti, i luoghi, i compagni, le opportunità esistenti nel territorio. Era l’educativa territoriale. Attuata dapprima da educatori dell’ente, in forma mista e poi convenzionata con il privato sociale. Il recente appalto affidato a un “raggruppamento temporaneo di impresa”, fa intravedere più di una novità, con tre imprese sociali, Vedogiovane Asti, La strada e Jokko, molto radicate nell’astigiano e con una storia di tutto rispetto. Nei loro codici originari ci sono forme di volontariato secco, diretto, essenziale, evolutosi con l’esigenza di stabilità e competenza che la forma di impresa ha fatto assumere loro. “E’ un progetto di continuità, svolto anche con educatori della precedente esperienza di lavoro, che si è fatto più ricco per la dote di attività e di opportunità offerte dalle imprese coinvolte”, per l’Assessore alle Politiche sociali Piero Vercelli “è un investimento di prevenzione e di accompagnamento di situazioni non facili, nella prospettiva di offrire un futuro comunque positivo ai ragazzi”. Sono 23 per ora, con età dall’infanzia alla piena adolescenza, coinvolti individualmente o in attività a gruppo. Sei gli educatori/animatori, e un incremento da 82 a 153 ore di cura settimanali impegnate nel progetto. “Numeri importanti, ha delineato Francesca Sacco responsabile del Servizio Minori, che prevedono un accordo di collaborazione con le famiglie, con cui si hanno rapporti consolidati, a tutto vantaggio della fiducia e del lavoro collettivo. “L’educativa” oltre ai laboratori, al recupero scolastico e alle opportunità che verranno offerte potrà integrarsi con i progetti già avviati con Palestra Fidia e Atca. Circa € 300.000 le risorse impiegate sul triennio”. La valenza territoriale del progetto si avvale del radicamento di lavoro delle cooperative individuate in alcune zone della città. Saranno principalmente attività pomeridiane extrascolastiche che utilizzeranno locali del Comune o messi a disposizione dalle scuole, nella zona nord alla scuola Salvo d’Acquisto, nella zona Torretta alla scuola Martiri, nella zona est alla secondaria Jona, e a sud alla primaria Baussano. “È la prima volta che facciamo cose insieme” spiega fiduciosa Viviana Canale di Vedogiovane Asti capofila del raggruppamento di impresa, a cui non sfugge la concretezza del compito. A pochi giorni dall’avvio, “abbiamo visto, incontrandole, famiglie complesse, affaticate ma tutte presenti. Con i ragazzi la parola chiave è “normalità” di fare cose con gli altri e di scoprirsi capaci di farle, attraverso le molte attività che si svolgeranno insieme”. Una quarta cooperativa del sistema Vedogiovane si occuperà dell’attività formativa al personale coinvolto. La collaborazione tra cooperative, esperte di luoghi, volti e storie mette quindi in comune linguaggi e offre nuove possibilità, anche per ovviare alla odierna, cronica carenza di fondi. Per Cinzia Zoccarato della coop La strada che gestisce vari servizi con minori, di accoglienza e di laboratorio (informatico e agro colturale) l’opportunità di avvalersi di servizi non troppo strutturati ben si adatta, per la loro flessibilità alle esigenze che sono sottese a questo progetto”.