FABIO ZAINAIl diploma al Liceo scientifico Vercelli, la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Pavia, la specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione all’Università di Verona, e poi ancora il diploma in Osteopatia alla School of Osteopathic Manipulation di Milano e quello per il corso “Principles and Practice of Clinical Research” organizzato dalla Harvard Medical School di Boston. Fabio Zaina, astigiano classe 1975, è attualmente presidente di Sosort, organizzazione internazionale di riferimento per la ricerca nel campo riabilitativo della scoliosi. “Il mio campo di specializzazione – spiega Zaina – sono le patologie della colonna vertebrale, sia nei bambini (scoliosi, ipercifosi), sia negli adulti (mal di schiena o lombalgia, cervicalgia, sciatica da ernia del disco, stenosi del canale vertebrale). Quindi, sia algie che deformità vertebrali, trattate in modo non chirurgico. Inoltre mi occupo di ricerca sempre nello stesso ambito, ho pubblicato circa 100 articoli di ricerca su riviste scientifiche indicizzate sulla banca dati Medline, la più importante nel campo medico a livello mondiale”. Cos’è Sosort? “Sosort è una società giovane e dinamica, nata poco più di 10 anni fa dall’esigenza di migliorare la qualità del trattamento non chirurgico per la scoliosi dei bambini. Alla fine degli anni Novanta, e nei primi anni 2000, la ricerca si è concentrata quasi esclusivamente sulla chirurgia ed era difficile per chi si occupava del trattamento cosiddetto conservativo o meglio, riabilitativo, trovare uno spazio di discussione e aggiornamento serio. Per questo è nato Sosort, la Society on Scoliosis Orthopaedic and Rehabilitation Treatment che ha diffuso in questi anni la ricerca nel campo riabilitativo della scoliosi, ha contribuito alla pubblicazione di decine e decine di articoli scientifici su questo tema, organizza ogni anno un congresso mondiale (l’anno scorso hanno partecipato ricercatori e clinici da 42 paesi del mondo) e corsi di formazione clinica. Sosort ha anche fondato una rivista scientifica, “Scoliosis and Spinal Disorders”, che è diventata un punto di riferimento internazionale nel nostro settore. Come è arrivato alla presidenza? “Ho avuto la fortuna di essere tra i fondatori insieme a Stefano Negrini e altri esperti da tutto il mondo, e sono entrato nel board direttivo sette anni fa come membro ordinario; poi sono stato tesoriere per tre anni, infine l’anno scorso ho avuto il grande onore di essere eletto presidente. Sarò in carica fino al prossimo congresso che si terrà a Banff, in Canada, il prossimo maggio. Da past president poi trascorrerò l’ultimo anno nel board. La presidenza è stata da un lato un riconoscimento per gli anni di lavoro all’interno della società, dall’altro un’ulteriore assunzione di responsabilità, perché tutti ti guardano e aspettano le tue decisioni, le tue indicazioni. E le cose da fare sono veramente tante: stiamo progettando nuovi corsi clinici, stiamo stipulando una convenzione con la Harvard Medical School per far partecipare i nostri membri ai corsi sulla metodologia di ricerca clinica, stiamo facendo crescere la nostra rivista. E oltre ai membri della società, anche i pazienti ci guardano e si aspettano da noi delle risposte, una terapia più efficace, meno impegnativa e più moderna. Stiamo andando in questa direzione e nel nostro gruppo sono nati recentemente tre nuovi corsi ortopedici che stanno mandando in pensione quelli precedenti e anche il gesso, a tutto vantaggio dei pazienti e della loro qualità di vita”. Cosa si aspetta per il suo futuro professionale? “Per il prossimo anno e mezzo mi aspetta un lavoro matto e disperato per Sosort, questa è la mia priorità e a questo sto dedicando la maggior parte delle energie. Poi il mio impegno con la struttura con la quale collaboro ormai da 10 anni, l’Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale, aumenterà ulteriormente. A gennaio partiremo con un master internazionale via web sulla riabilitazione della scoliosi: abbiamo già numerose richieste da tutto il mondo, e anche questa sarà una grande sfida. E poi sono membro di un’altra prestigiosa società scientifica, l’International Society on the Study of the Lumbar Spine, che si occupa di mal di schiena, e mi piacerebbe iniziare a contribuire attivamente alla sua crescita così come ho fatto con Sosort. Ma più di tutto, il mio impegno va verso i miei pazienti, che hanno bisogno di essere accompagnati nel loro percorso terapeutico. Essendo per la maggior parte ragazzini e ragazzine, il nostro lavoro è fondamentale per poter garantire la salute della schiena in età adulta, aiutandoli nel contempo a crescere sereni. Una sfida davvero non facile!” Cosa le resta di Asti? “Io sono sempre stato orgoglioso della mia città, e anche se da un po’ di anni non ci vivo più stabilmente, quando mi chiedono da dove vieni, la risposta è “sono astigiano”. E devo dire che sono molto campanilista, quindi faccio sempre molta pubblicità alle bellezze della nostra città e del suo territorio, al cibo, e alle nostre tradizioni, che personalmente sento moltissimo. Per esempio, mi è capitato di spiegare a una collega che il Palio non si corre solo a Siena! A parte questo, io sono cresciuto e mi sono formato ad Asti, ho imparato a impegnarmi nel lavoro e in tutte le cose che faccio seguendo l’esempio di mia nonna, un’astigiana di quelle di un tempo, sempre pronta a rimboccarsi le maniche e dare il massimo. E devo dire che questo impegno viene apprezzato molto quando sono in giro per il mondo”. Cosa le piace fare nel tempo libero? “Nel tempo libero mi dedico alla famiglia, ai miei splendidi ragazzi che stanno crescendo tanto in fretta. Inoltre, dopo qualche anno di interruzione, ho ripreso a giocare a pallacanestro, la mia grande passione: da ragazzino, quando giocavo nelle giovanili dell’Astense, sognavo di diventare un campione della Nba! E mi concedo anche qualche giornata di sci durante l’inverno, altra grande passione di famiglia, in particolare di mia sorella Elena, che come qualcuno ricorderà da ragazzina è stata una campionessa!”.