Archi e fiati, timpani, cembali e chitarre elettriche continueranno a risuonare nello storico palazzo di via Natta. Data infatti 1825 l’Istituto di Musica trasferitosi nell’attuale sede nel 1928, nel palazzo ex donato dalla Cassa di Risparmio al Comune nel 1933.
Da ottobre corrente infatti il Verdi riaprirà l’attività corsuale, open day sabato 14 ottobre dalle 14.30 alle 19, con la nuova gestione affidata a I Musici di Santa Pelagia un qualificato sodalizio con sede a Torino che vanta già la direzione degli Istituti musicali di Mondovì e di Palazzo Barolo nel capoluogo piemontese.
Non è stato facile giungervi, due anni di valutazioni e proposte, per indire la gara, posti di fronte alla necessità di assicurare una ripresa culturale all’altezza del prestigioso Istituto e comunque innovativa e ricca di nuove opportunità. Innanzitutto la possibilità di certificare una preparazione strumentale e vocale di base utile ad accedere ai Conservatori nazionali, ora parificati a Università. Nondimeno rivolgersi a un pubblico di età e aspirazioni diverse, che intercetti la voglia di fare musica a livello locale..
Il progetto condiviso con l’Amministrazione comunale, dosato in cinque anni, prevede al proposito l’incremento dell’utenza, convenzioni con i Conservatori per il riconoscimento formativo, lo sviluppo delle attività didattiche e l’implementazione degli insegnamenti, la presenza sul territorio attraverso concerti ed esibizioni degli allievi, e la semplificazione dell’accesso. Un’attività a tutto campo che intende stuzzicare l’interesse e la curiosità anche attraverso l’incontro con artisti e critici musicali, pomeriggi discografici,spaziando dal classico al barocco e dal jazz al contemporaneo.
“Desideriamo, spiega il Sindaco Maurizio Rasero, sviluppare un progetto in continuità con la storia dell’Istituto Verdi che ne faccia un punto di riferimento per la cultura musicale di Asti e la sua provincia”.
I Musici di Santa Pelagia conducono da tempo una ricerca storico musicale su compositori italiani del periodo antico, barocco e classico. E di quel periodo i Musici hanno coltivato la memoria del compositore astigiano Carlo Graziani vissuto tra il 1734 e il 1787. Questo illustre musicista fu attivo a Londra nel 1764 e Francoforte nel 1770 come virtuoso violoncellista. Si stabilì a Berlino dove ebbe tra i suoi allievi il principe ereditario, poi Federico Guglielmo II.
Il lavoro di ricerca ha prodotto la riscoperta di circa trenta sonate e cinque concerti per violoncello e orchestra. Ora l’intero corpus delle sue opere potrà trovare degna collocazione all’ l’Istituto Verdi aprendo a nuovi interessi e accompagnandone la fase di rilancio.
“Siamo quindi impegnati nella realizzazione di un progetto impegnativo come merita la storia dell’Istituto” dichiara fiducioso l’Assessore Gianfranco Imerito “Confidiamo nella competenza e nel coraggio di osare una proposta che sono certo avremo modo di apprezzare col tempo”.
Se le note ispirano al buonumore il Verdi rinnovato offrirà più di un motivo per compiacersene.