“Specialisti senza intelligenza e gaudenti senza cuore”: così Max Weber profetizzava un futuro privo di filosofia, negando gli strumenti propri di essa, per l’appunto l’intelligenza e il cuore. Da questa citazione del noto filosofo tedesco, la conferenza del professor Francesco Ghia, docente di filosofia morale all’università di Trento, nonché ex studente del Liceo Classico V. Alfieri, si è proposta di individuare quale ruolo abbia la filosofia nella società di oggi, e quali cambiamenti si siano verificati nel corso della seconda metà del Novecento.
Se la massima della filosofia era “conosci te stesso”, oggi è diventata “afferma te stesso”: così la filosofia, più propriamente “filosofia vincente”, termine che dà il titolo alla conferenza, si presenta più come strategia bellica che come esercizio del dubbio, quale dovrebbe essere. Oggi non si agisce in base al principio regolatore kantiano, secondo il quale le massime che dirigono le nostre azioni dovrebbero poter valere come misura di un agire universale, ma anzi dividiamo il mondo in vincitori e perdenti, e ci facciamo latori di una filosofia prepotente e prevaricatrice.
Karl Valentin, maestro di Brecht, affermò che una volta il futuro era migliore: provocazione che rimanda ad una transizione fra l’epoca delle grandi narrazioni, delle utopie, e la nostra, nella quale la sfrenata voglia di successo si affianca alle tristi passioni spinoziane. Emblematica dunque l’affermazione di Kierkegaard, secondo la quale Hegel con la filosofia ha costruito un castello sontuoso per poi relegarci ad un fienile: ha innalzato infatti un castello utopico, inabitabile.
Altro argomento di riflessione è stato l’incapacità della società attuale di riconoscere e riflettere sull’essenziale. Secondo il docente la quotidiana overdose cognitiva porta i giovani alla distruzione di una capacità critica.
Questi sono stati gli spazi di riflessione durante il dibattito dello scorso 18 marzo, inserito nel progetto “Ma tu sai chi erano i Beatles? La condizione giovanile tra impegno, disimpegno e nuove forme di responsabilità”, una serie di cinque incontri organizzati dall’Israt e il Liceo Classico V. Alfieri, con il contributo della Cassa di Risparmio di Asti. Dello stesso istituto hanno partecipato il moderatore professor Gatti e la maggior parte del pubblico, tra il quale tuttavia erano numerosi anche studenti di altre scuole ed esterni. Al termine della conferenza, gli allievi si sono spontaneamente riuniti con i rispettivi professori di filosofia all’esterno del Centro San Secondo, dove si è svolto l’incontro, per proseguire insieme il colloquio sulle speranze, i desideri e le opinioni dei giovani di oggi.
Ornella Darova