“Il bando di gara si è concluso il 31 maggio scorso e sono partiti i controlli burocratrici ed amministrativi sul soggetto che ha presentato l’unica busta pervenuta, al termine delle verifiche formali, se non si dovessero verificare problematiche, e dopo gli eventuali aggiustamenti richiesti, nominerò una commissione per la valutazione nel dettaglio tecnico -finanziario del progetto presentato”. Spiegava così, nei giorni scorsi, il commissario straordinario della Casa di Riposo Maina Città di Asti, Carlo Camisola, la procedura in corso: e le problematiche si sono verificate. Non da poco, ma tali da invalidare l’intero processo. La soc. Coop Anteo di Biella, infatti, che ha presentato l’unica proposta per un progetto di parternariato pubblico privato ha prodotto tre buste: una con la documentazione amministrativa, l’altra con l’offerta tecnica e la terza con l’offerta economica. Se le ultime due potevano essere valutate, il grosso problema sorge sulla prima. Infatti non è stata prodotta alcuna documentazione amministrativa. Quindi, l’assoluta mancanza, e non soltanto l’incompletezza, della documentazione amministrativa, viene vista come una rinuncia alla partecipazione della gara stessa. Non essendo considerate solo carenze documentali che possono essere sanate applicando l’istituto del soccorso istruttorio, la Anteo non viene ammessa al prosieguo della gara stessa. Essendo l’unica in corsa, In altre parole, salta il banco e si ricomincia da capo. Il progetto stesso di privatizzazione della Casa di Riposo Città di Asti, salta, per mancanza di proponenti. Ora si ricomincia da capo.
Paolo Viarengo