Oggi ci siamo ritrovati tutti a Fatima sia i ragazzi che hanno fatto il gemellaggio in famiglia sia i ragazzi provenienti da Lourdes. Ci siamo ritrovati nel grande piazzale della chiesa in un clima di gioia, festa e incontro per assaporare un inizio di gmg con tutti i ragazzi del Piemonte, Valle d’Aosta e altre nazionalità. Nel pomeriggio abbiamo potuto visitare le due chiese e la cappella dell’apparizione. Molti gruppi hanno affidato alla Madonna di Fatima le intenzioni che sono state raccolte in questi mesi nelle proprie parrocchie.
Come hai affrontato il saluto delle famiglie che vi hanno ospitato?
Questa mattina ho salutato con molto dispiacere la mia famiglia portoghese, in cui mi sono sentita “a casa”, grazie al loro affetto e alla loro all’accoglienza, fatti di piccoli gesti quotidiani che sembrano scontati, ma solo fino a quando non ci si allontana dalle comodità a cui siamo abituati. Il saluto di questa mattina è stato difficile, non solo per la consapevolezza di essere sul punto di lasciarsi alle spalle le comodità di una casa, in confronto alla palestra in cui alloggeremo questa settimana, ma soprattutto perché mi mancherà l’affetto della mia famiglia e il legame che si è creato con loro in questi giorni.
Infine, nel pomeriggio ci siamo spostati nelle due parrocchie ospitanti: Outurela e Carnxide dove alloggeremo per tutta la settimana spostandoci poi a Lisbona per vivere gli eventi centrali della GMG.
Pubblichiamo una riflessione di Lorenzo Damasio della Torretta sulla catechesi che abbiamo ascoltato di Padre Nicola, coordinatore per l’Italia da Lourdes con tutti i 2500 ragazzi del Piemonte. “Nel pieno della giornata vissuta a Lourdes, una riflessione che mi è rimasta nel cuore è stata quella fatta nel tendone dei giovani, in cui si diceva che Maria non ci promette di togliere il dolore e le difficoltà, ma di darci la forza, la speranza, la tenacia e le Fede per superare ogni ostacolo della vita”.