Il Festival ricorderà, come ha annunciato nella conferenza d’apertura il conduttore Carlo Conti, Giorgio Faletti, lo scrittore e musicista astigiano scomparso nel 2014 e che, vent’anni prima, si aggiudicò proprio qui all’Ariston il Premio della Critica per quella canzone, “Signor Tenente”, che appartiene alla storia della musica italiana. Faletti scrisse quella canzone per dedicarla a «uomini di coraggio», morti per senso del dovere e per difendere lo Stato. Insieme a Giorgio Faletti, il “tempio” della canzone italiana commemorerà gli altri due cantautori scomparsi recentemente: Pino Daniele e Mango. Questi due giorni, però, saranno tutti concentrati a rendere omaggio a un grande della musica italiana, la cui carriera è fortemente intrecciata al festival: Al Bano. Lunedì sera, al Gran Galà tenuto al Royal Hotel, Al Bano ha ricevuto il Premio alla carriera (lo scorso anno era stato assegnato a Pippo Baudo). Martedì sera, evento della prima serata, Al Bano torna al festival con Romina Power, sua moglie per 29 anni. In coppia canteranno “Cara terra mia”, “Felicità” e “Ci sarà”, che vinse nel 1984; poi Al Bano, da solo, farà “È la mia vita”. Al Bano ha partecipato per nove volte al festival di Sanremo come concorrente e per cinque volte si è presentato in coppia con Romina (la prima nel 1974, l’ultima nel ’91). Dopo il grande successo di “Nel sole”, Al Bano nel 1968 arriva al suo primo Festival: canta “La siepe” e arriva nono. In gara, in quella edizione, ci sono “mostri sacri”: Adriano Celentano, Domenico Modugno e Louis Armstrong”. Albano Carrisi e Romina Power tornano a cantare insieme (quasi un miracolo) dopo 19 anni, in seguito al successo dei concerti di Mosca. Dopo Sanremo, canteranno in Usa e Canada e incideranno tre canzoni nuove per la casa discografica tedesca Wea, che pubblicherà un disco con i loro successi. Stefano Masino – Foto Ercolina Gallo