Ha cucinato Success, sì, e insieme ai suoi piatti a Papa Francesco ha anche portato una storia. Di emancipazione, di rinascita. Da vittima di tratta a cuoca, arrivata sino a qui. E a fine pranzo l’incontro con il Papa, che ha voluto conoscerla personalmente.
È stata lei, Success, 24 anni, nigeriana, a preparare il pranzo per Papa Francesco di domenica 20 novembre al Vescovado di Asti, in occasione della visita del pontefice nell’Astigiano, nella sua terra d’origine. Dopo la prima giornata e il pranzo a casa della cugina Carla, il secondo giorno di Francesco ad Asti è stato quello della messa in Cattedrale, dei momenti pubblici e del pranzo al Vescovado. Per il quale monsignor Marco Prastaro, vescovo di Asti, che ringraziamo per la fiducia, ha chiesto a PIAM Onlus di pensare al menù e di cucinare. Al nostro fianco i ragazzi di Progetto Download Albergo Etico, che hanno curato il servizio ai tavoli, e l’Istituto Alberghiero di Asti che ha creato i dolci. Ai fornelli, appunto, Success insieme alla chef Monica Pio.
Ecco il menù in piena tradizione piemontese
Carne cruda di Fassona
Vitello tonnato
Insalata russa
Peperoni e bagna cauda
Agnolotti del plin con sugo di arrosto
Arrosto della vena con contorno di carote e piselli
Chi è Success e perché è il simbolo dell’idea di accoglienza targata Piam
Piam Onlus, realtà impegnata dal 2000 nella lotta alla tratta e nell’accoglienza di ex vittime di tratta oltre che rifugiati (oggi è ente capofila della Rete Antitratta in Piemonte), proprio nel complesso del Vescovado, all’ex Seminario di Asti, gestisce Casa Alfa, centro di accoglienza per donne sottratte alla strada con i loro bambini. Success è una di loro: arrivata in Italia con un barcone il 27 gennaio 2018, sopravvissuta a un naufragio in cui ha visto morire 64 persone, è stata portata in Francia con l’inganno e costretta con la violenza a prostituirsi. Poi la fuga in Germania, il ritorno in Italia e l’approdo a Piam che l’ha accolta. Qui ha cresciuto il suo bambino, Godstime, che oggi ha tre anni. Qui ha studiato, si è formata, e oggi lavora proprio con PIAM come cuoca, insieme alla chef Monica Pio, nella Trattoria Villa Quaglina gestita da cooperativa Argo.
Così, quando il vescovo ci ha coinvolti nell’organizzazione della storica visita di Papa Francesco ad Asti, abbiamo pensato a lei. E lei, con l’entusiasmo di chi ha saputo rinascere e non si lascia scappare le occasioni, si è messa in gioco – spiegano dal Piam -. Crediamo cha la storia di Success ci rappresenti, perché è il simbolo di un’accoglienza attenta ai diritti delle persone, alla loro crescita ed emancipazione. Ma anche un’accoglienza che crea valore, sviluppo per il territorio e coesione sociale, che è quello che facciamo con la Trattoria Villa Quaglina: l’esperimento, che abbiamo avviato un anno fa, di un’osteria nel mezzo di un centro per migranti. Per spalancare le porte – oltre che gli orti dei Campi di Villa Quaglina, con i quali recuperiamo antiche varietà di mais, e con l’aiuto dei rifugiati le trasformiamo in farine e tagliolini – e fare del centro di accoglienza una parte integrante della società”.
E concludono: “Questa è la storia che abbiamo raccontato insieme ai nostri piatti oggi. La storia che abbiamo portato a Papa Francesco. Grazie. Grazie a Papa Francesco. Grazie al vescovo di Asti per averci dato questa opportunità, un riconoscimento dopo oltre 20 anni di attività sul territorio, e la possibilità di raccontarci in un’occasione così importante come la visita in città del pontefice. Grazie a Success per insegnarci che niente è impossibile”.
E poi un invito: “Vi aspettiamo alla Trattoria Villa Quaglina, nel quartiere Torrazzo alle porte di Asti, per conoscerci, conoscere Success, gustare i tagliolini prodotti dai rifugiati e… Assaggiare il menù del Papa”.