Il Comitato consultivo regionale per la viticoltura tenutosi il 12 settembre cui hanno partecipato i rappresentanti della filiera vitivinicola e l’Assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, ha sancito un principio fondamentale: il Nebbiolo è un patrimonio dell’intero Piemonte. Ripercorrendo le tappe della proposta d’inserimento della tipologia Nebbiolo nel Disciplinare Piemonte Doc, indebitamente definita come una guerra tra Langhe e Monferrato, è necessario ricordare come essa si inserisca in una complessiva revisione di tale Disciplinare, in cui da sempre trovano spazio tutti i principali vitigni coltivati in Piemonte. Detenendo il nostro Consorzio i poteri di tutela sulla Doc in oggetto, e a fronte di una precisa richiesta proveniente da numerose aziende, abbiamo deciso di inserire anche la tipologia Nebbiolo nella proposta da sottoporre al giudizio della filiera e degli organi competenti. L’unica valutazione di merito che abbiamo compiuto riguarda l’esistenza di un rapporto tra il territorio su cui la Denominazione insiste e il vitigno oggetto di richiesta. E nel caso del Nebbiolo il suo legame con il Piemonte è indiscutibile, come dimostrano i documenti storici, le molte Denominazioni a base Nebbiolo e il suo diffuso utilizzo come uva da taglio, laddove non esiste possibilità di rivendicarlo in quanto tale. Convinti dell’importanza di un sistema che, nell’offrire una Doc di ricaduta comprensiva di tutti i vitigni coltivati, garantisca un appropriato livello di qualità, ci siamo ispirati a quello che a nostro avviso è un testo serio e misurato: il Disciplinare del Langhe Doc Nebbiolo. Riteniamo che tale proposta fosse un valido punto di partenza per la discussione. Appresa grazie ai giornali la contrarietà di una parte della filiera a questa soluzione, abbiamo acconsentito a sospenderla, dandone comunicazione nelle sedi opportune. Orientando dunque il nostro impegno verso un progetto che verta attorno al Monferrato e al suo consolidato rapporto con questo vitigno, non possiamo che ribadire piena soddisfazione per il riconoscimento che il Comitato ha fatto riguardo la vocazione del Nebbiolo, patrimonio dell’intero Piemonte.