Con l’Assemblea di domani, venerdì, terminano momentaneamente, le agitazioni sindacali indette dalla RSU, che per due settimane hanno interessato il personale della Sede INAIL di Asti, anche se non si esclude che nuove iniziative potrebbero a breve essere riproposte. “Nelle numerose assemblee – spiegano dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria – si è manifestato il dissenso verso i tagli del personale derivanti dall’applicazione delle Leggi n. 148/2011 e 135/2012 e verso le riforme, attualmente al vaglio del Parlamento, e oggetto della Legge di Stabilità”. A rischio ci sono circa 1900 posti di lavoro e a ciò vanno aggiunte modifiche peggiorative delle condizioni economiche che preoccupano tutti i dipendenti INAIL. Ma non solo. “I continui tagli che minano le risorse umane e economiche rischiano di atrofizzare l’Istituto e le sue sedi. Ad Asti la vociferata prossima chiusura delle due agenzie di Nizza Monferrato e di Canelli è ormai intenzione espressa dell’amministrazione: a fine ottobre infatti è stato informato il Comitato Consultivo Provinciale dell’intenzione di chiudere a breve entrambe le Agenzie. Non si conosce ancora quale sarà la data dell’effettiva chiusura, anche perché molti adempimenti “autorizzativi” propedeutici alla chiusura saranno gestiti a livello centrale, ma il destino delle agenzie pare segnato”. Per il Piemonte inoltre si è già chiesta la chiusura di tre sedi. “Se gli ultimi annunciati tagli saranno approvati, l’INAIL non potrà mantenere la stessa presenza sul territorio, presenza che consente all’Istituto di essere vicino a chi ha gravi disabilità e di avere ambulatori nonché uffici vicino a chi ha bisogno dell’ente e dei suoi servizi. Le agenzie di Nizza e Canelli paiono essere quasi giunte al loro capolinea: una volta chiuse gli utenti del Sud Astigiano perderanno 2 utili presidi Inail, che per 10 anni hanno offerto graditi servizi a lavoratori, aziende, associazioni di categoria, patronati e consulenti del lavoro. Le Agenzie in questione aprono una giorno alla settimana, il martedì: il mattino a Nizza e il Pomeriggio a Canelli. L’afflusso dell’utenza non è considerevole ma nemmeno irrisorio: un unico operatore, proveniente dalla sede di Asti, accoglie sia l’utenza dell’Area Aziende, che quella dell’Area Lavoratori. Sia a Nizza che a Canelli entrambi gli Uffici sono ospitati gratuitamente e senza costi di affitto a carico dell’INAIL, in regime di convenzione, in locali di proprietà Comunale (a Nizza al II° piano del Palazzo Comunale e a Canelli nello stabile delle ex Scuole Elementari posto in Via G.B. Giuliani). L’amministrazione dell’Istituto ritiene che data l’informatizzazione nell’acquisizioni dei documenti e nell’erogazione dei servizi realizzata, ormai da anni, dall’INAIL le agenzie abbiano perso ormai gran parte della loro utilità; va però rilevato che la stessa informatizzazione permette all’operatore presente nelle agenzie di lavorare i documenti e le pratiche come se fosse in Sede ad Asti e quindi data la stessa produttività non si può ritenere che la scelta di chiudere le Agenzie sia legata all’ottimale utilizzazione delle risorse umane ”. Di fronte a certi tagli e a certe riforme sembra sempre più vicina l’eventualità della privatizzazione dell’Istituto: se ciò avverrà il diritto alle prestazioni sarà garantito solo a chi potrà permettersele. Qualche dato: con i suoi 31 dipendenti (cinque anni fa erano 40), l’INAIL di Asti assiste 2700 titolari di rendita da infortunio e circa 3500 infortuni all’anno e ospita una delle undici palestre in Italia di fisioterapia. In particolare per quanto concerne la fisioterapia si evidenzia come la palestra si avvalga soprattutto di personale precario (due fisioterapisti a tempo determinato). Se a inizio febbraio non verranno rinnovati i loro contratti anch’essa potrebbe chiudere, e rischierebbe così di venir meno un servizio. Sul fronte economico gestisce 14600 aziende, alle quali quest’anno ha rilasciato oltre 15 mila DURC e sta erogando finanziamenti per progetti di sicurezza per oltre un milione di euro. “Chiudere le Sedi territoriali dell’INAIL e le relative Agenzie – dichiara la Rappresentanza Sindacale Unitaria – smantella lo stato sociale e quindi difendere l’INAIL significa difendere un Ente che assiste i lavoratori in tutti gli aspetti infortunistici: economici e sanitari, dalla prevenzione al reinserimento, attraverso la riabilitazione”. “Noi vogliamo difendere questo patrimonio dei lavoratori, che hanno già pesantemente pagato la crisi causata da chi, come la casta politica, l’alta finanza, le banche ed i poteri forti, attraverso le leggi si autoesclude dai sacrifici continuando a mantenere spudoratamente i propri privilegi. Con quest’agitazione alla quale siamo stati costretti dalla sordità finora dimostrata dal governo e per la quale ci scusiamo verso l’utenza, anche i cittadini capiranno come potrebbe essere più scadente la loro vita se i tagli all’INAIL saranno confermati”.