Quarantaseiesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2023 spegne 124 candeline. Ecco i principali argomenti trattati sul giornale in edicola da venerdì 1° dicembre 2023.
Ci sono i soldi, ma non gli autisti
Il rischio era di tagliare le linee. Quasi nello stesso momento in cui è emerso il problema dei fondi regionali fermi al 2010 per il Tpl- Trasporto Pubblico Leggero, la Regione approvava la Legge di Bilancio in cui destinavano ulteriori 30 milioni in tre anni per quel settore. Fondi che vanno ad aggiungersi a quelli già destinati al bacino Nord Est (Asti e Alessandria) dall’Amp – Agenzia per la Mobilità Piemontese.
Da più parti però l’accusa è che vengano date solo le briciole: lo stanziamento complessivo annuo è di 580 milioni di euro, di cui 270 milioni al Tpl: “Il 70% di questi fondi vanno alla Città Metropolitana di Torino, ad Asti arriva solo il 14% – dice il consigliere delegato alle Partecipate, Renato Berzano – una sproporzione che non si spiega con la differenza di popolazione ma con un modo di pensare radicato da decenni”. Asti è stata comunque tenuta in forte considerazione: “Il contributo per ognuno dei 4 milioni di chilometri conteggiati dai contributi è aumentato solo per Asti – sottolinea l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi -: da 1,53 euro a chilometro del 2019 è passato agli attuali 1,66 euro”. Soldi ci sono: ora mancano gli autisti.
> Paolo Viarengo
“Dio se ne prese pensiero”
Iniziamo il cammino dell’avvento che ci porterà, nel giorno di Natale, alla grotta di Betlemme per vedere il Bambino Gesù, il nostro salvatore.
Con la nascita di Gesù appare evidente che Dio è interessato alla nostra vita, tanto interessato che, nel suo Figlio Unigenito, la viene a vivere, così come essa è, con le sue gioie e i suoi dolori.
Dio si prende pensiero del suo popolo, di tutti noi, di tutta l’umanità, di ogni uomo e donna che è sulla terra. La Bibbia ci ricorda che ad un certo punto della storia, “giunti alla pienezza dei tempi”, nasce il salvatore, viene fra noi il Messia tanto atteso. Tutto ciò non avviene per caso: c’è un cammino che dalla creazione giunge fino al suo compimento. Dio che crea e ci pone nel giardino per essere felici e vivere tutti in armonia e comunione. Ma poi arriva il peccato, la scelta di vivere senza Dio, di vivere seguendo un progetto nostro, non più il suo. Ed allora l’armonia si rompe, la felicità si spezza, la morte, il dolore e la fatica entrano nella vita degli esseri umani.
Tuttavia, Dio continua a guardare la sua amata creatura, Dio continua ad ascoltare il grido del suo popolo, di tutti noi e… se ne prende pensiero. Sì, Dio si preoccupa per noi, se ne prende pensiero. Di più ancora, “si dà da fare” per ciascuno di noi, perché la sua promessa di salvezza che è pace, giustizia e gioia possa ancora realizzarsi. Noi ci siamo scordati di Dio, ma lui continua a ricordarsi di noi, continua a ricordarsi della sua promessa. Gesù rivela a noi tutto questo.
L’addio all’ex sindaco Berzano
La politica e il mondo cattolico sono in lutto per la scomparsa di Guglielmo Berzano, sindaco di Asti nei primi anni ‘70 ed esponente di punta allora della Democrazia Cristiana astigiana.
Nel 2012 aveva presentato la sua autobiografia intitolata “La mia vita: famiglia e città” (Umberto Soleti Editore). Alla Gazzetta del 9 marzo 2012, nel descrivere la sua vita da primo cittadino e amministratore pubblico, aveva dichiarato: “Sono passato da chierichetto a sindaco del fare”. Alla presentazione nel salone comunale di piazza San Secondo, insieme ai sindaci venuti dopo di lui: Gianpiero Vigna, Giorgio Galvagno e Luigi Florio, l’ex senatore della vecchia Democrazia Cristiana Gianni Rabino, amico fraterno ai tempi della Coldiretti, e l’onorevole Pci Giancarlo Binelli, suo vecchio avversario politico. I suoi predecessori erano stati tutti democristiani, fatta eccezione del primo sindaco del Dopoguerra Felice Platone (Pci). Lui fu l’ultimo sindaco del partito scudocrociato. Raccontò: “Don Aquilino Molino, parroco a Casabianca e poi fondatore nel 1950 della colonia astigiana a Bardonecchia, voleva che mi facessi prete ma io non me la sentivo. Nel 1953 ho incontrato quella che poi è divenuta mia moglie, Teresella, e dalla quale ho avuto quattro figli”.
La premier Meloni ad Asti
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà ad Asti giovedì 7 dicembre. La premier presenzierà alla firma dell’accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo italiano e la Regione Piemonte che si terrà al Teatro Alfieri dalle 15.
Saranno presenti il presidente della Regione Alberto Cirio, il sindaco Maurizio Rasero oltre agli esponenti della giunta comunale e provinciale. Per Meloni non è una prima volta in città: l’ultima volta era venuta nel maggio 2022 in occasione della campagna elettorale per le elezioni amministrative.
Il cardinal Zuppi: “Se non c’è pace non c’è futuro”
“Questo è il tempo di seminare e di costruire. Seminare speranza, attenzione, legami e fiducia, sapendo che la semina ha i suoi tempi e fuggendo a una logica del risultato”. Sono le parole del presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, cardinal Matteo Zuppi che ci ha rilasciato un’intervista in esclusiva.
Carlo Cottarelli alla Scuola Popolare
L’economista Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano, sarà il primo ospite del nuovo ciclo di lezioni della “Scuola Popolare”.
L’appuntamento è per lunedì 4 dicembre, alle 21, nel salone parrocchiale di N.S. Lourdes.
Caravaggio sotto accusa
Biglietti troppo cari e una promozione ingannevole. Sono queste le accuse che Uniti Si Può muove alla Fondazione Asti Musei che ha organizzato la nuova mostra a Palazzo Mazzetti mettendo al centro “La canestra”, la famosa natura morta di Caravaggio. Ma che è anche l’unica del pittore bergamasco. Di qui l’accusa del gruppo di minoranza in Consiglio Comunale.
Manifestazioni
Sabato nel salone della Provincia si assegnano le “teste d’aj” dell’associazione Astigiani.
Bue Grasso
Due Fiere del Bue Grasso. Domenica a Nizza e mercoledì a Moncalvo.