Quarantesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2024 spegne 125 candeline. Ecco i principali argomenti trattati sul giornale in edicola da venerdì 18 ottobre 2024.
Asti si’cura per parlare di sicurezza sul lavoro
Creare un clima nel quale si respiri e si assimili il concetto di sicurezza sui luoghi di lavoro. E’ uno degli obiettivi che si è prefissata la prefettura astigiana da quando si è insediato Claudio Ventrice. E la serie di eventi, incontri, spettacoli teatrali che andranno in scena dal 21 al 25 ottobre, nell’ambito della Settimana Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro ne sono la dimostrazione concreta. Ma per fare cultura c’è bisogno di partire dai giovani ed è così che in questi cinque giorni di eventi verranno coinvolti attivamente i ragazzi delle scuole che visiteranno aziende, parteciperanno a convegni, andranno al cinema. Ma c’è forse anche bisogno di un linguaggio più diretto, di una comunicazione meno istituzionale. Per questo il gran finale della settimana è stato affidato al cantante Omar Pedrini che terrà un concerto gratuito al Palco 19 (alle 21) nel corso del quale dialogherà con l’attrice Chiara Buratti proprio sul tema della sicurezza sul lavoro.
Un Nobel contro l’atomica
“La situazione a Gaza è come il Giappone di 80 anni fa”, denunciano gli attivisti “Nihon Hidankyo” che puntano il dito anche contro Vladimir Putin. Il Premio Nobel per la pace del 2024 è stato assegnato al movimento giapponese fondato nel 1956 “per i suoi sforzi nel realizzare un mondo libero da armi nucleari e per aver dimostrato attraverso le testimonianze che le armi nucleari non devono mai più essere utilizzate”. Il “tabù nucleare”, che esplose con le bombe sul Giappone, è sempre più messo in discussione da personaggi sinistri come Putin o come i “barboni autocrati” dell’Iran.
“Il premio – dicono a Oslo – serve a sostenere il “tabù” e a richiamare alla responsabilità le potenze nucleari”. Due date e un monito indelebile per l’umanità. Il 6 e il 9 agosto 1945 – 80 anni nel 2025 – gli americani sganciano due ordigni atomici: Hiroshima e Nagasaki sono devastate: 200 mila vittime dirette. Da allora i Papi chiedono il disarmo nucleare. L’ultimo, Francesco, nel novembre 2019, sul volo Tokyo-Roma: “L’uso delle armi nucleari è immorale. Per questo deve andare nel “Catechismo”. Non solo l’uso, anche il possesso perché un incidente o la pazzia di qualche governante può distruggere l’umanità”. Rilancia il disarmo atomico. “Resterà solo il pianto dell’umanità – scrisse già Pio XII -. La bomba atomica è la più terribile arma che la mente umana abbia ideata” (8 febbraio 1948). “La nube radioattiva impedisce ogni soccorso e sopprime le superstiti vite. Non ci sarà grido di vittoria, solo l’inconsolabile pianto della umanità” (24 dicembre 1955).
Un “aziendalista” a capo di Asti Musei
Francesco Antonio Lepore, professore di Lettere al Castigliano, è stato nominato presidente di Asti Musei. Con lui nel cda il presidente della Fondazione Banca di Asti, Guido Negro, Edoardo Angelino, Chiara Accornero ed Elisa Piana.
Il consiglio comunale approva un odg sullo Ius Scholae
Con 25 voti favorevoli e quattro contrari, il consiglio comunale di Asti ha approvato, nella seduta di martedì, un ordine del giorno in favore dello “Ius Scholae”. La mozione, da cui poi è scaturito l’odg, era stata mossa dal consigliere Maria Ferlisi del Pd, ed era stata presentata dal Partito Democratico. “La motivazione principale dietro la mozione è la necessità di colmare un vuoto legislativo che attualmente esclude molti giovani nati e cresciuti in Italia dall’acquisire la cittadinanza, relegandoli a uno status incerto fino ai 18 anni”, ha spiegato Ferlisi. Il consiglio comunale si è schierato compatto a favore. A votare contro i tre componenti di Fratelli d’Italia, Roberto Venturini, Federico Cirone e Carlotta Accomasso, e la leghista Domenica Aschiero.
Rapulè, la tre giorni di sapori, musica e arte a Calosso
Nei “crotin” di Calosso per il Rapulè. Da oggi a domenica, anche in caso di pioggia, torna nel pittoresco paese in piena Terra Astesana la fiera autunnale astigiana più amata. Ideata nel 2000 dai produttori vinicoli locali, col tempo ha allargato il campo dall’enogastronomia alla musica e all’arte. Il nome della manifestazione trae ispirazione dall’antica pratica della vendemmia dei grappoli tardivi, definiti “rapulin ‘d San Martin”. Per arrivare a Calosso ci sarà un servizio navetta.
Chiude la casa di riposo “Venanzio Santanera”
La casa di riposo “Venanzio Santanera” di Villafranca chiuderà entro il 30 di novembre. Resterà lì, all’ingresso del paese, vuota e spettrale, ricordo di quanto non sarebbe mai dovuto accadere. A meno di un miracolo che non faccia trovare al commissario straordinario 400 mila euro in qualche cassetto, la struttura chiuderà i battenti. Come il Maina ad Asti e come la Casa di Riposo di Isola d’Asti. Perché chiude anche questa Rsa lo scrive in un comunicato stampa il Comune di Villafranca: “A decidere le sorti della casa di riposo privata è il pesante debito, collegato alle gestioni succedutesi fino al 2021, che nessuna cooperativa o gruppo imprenditoriale è disposto ad accollarsi per far ripartire la struttura”. Nel 2009 il Cda aveva contratto un mutuo di un milione e mezzo di euro per comprare un immobile a fianco dell’attuale casa di riposo e raddoppiare i posti della Santanera. L’immobile era stato acquistato ma l’investimento non era mai partito e così rimangono ora sulle spalle della casa di riposo villafranchese 636 mila euro da restituire alla Banca di Asti.