Settimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2025 spegne 126 candeline. Ecco i principali argomenti trattati sul giornale in edicola da venerdì 21 febbraio 2025.

Abbiamo la Tari più cara del Piemonte

Qualche centesimo in più di 480 euro. E’ quanto in media spende di Tari una famiglia “campione” di quattro persone che abita in un alloggio di 80 metri quadro e ha un reddito Isee di circa 25 mila euro.

Emerge da un’indagine realizzata nel 2024 dal Servizio Stato Sociale, Politiche Fiscali e Previdenziali, Immigrazione della Uil: la nostra tassa dei rifiuti si conferma tra le più care. Davanti a noi, nel Nord Ovest, abbiamo solo Genova con una Tari media stimata in euro 507,77 annuali. Se si guarda al resto del Piemonte, Asti primeggia per livello di costi (aumentati del 2,79% rispetto ai 467,5 euro medi nel 2023). Per Renato Berzano consigliere comunale di maggioranza con delega ai rapporti con le partecipate “scontiamo un’impostazione che risale a 20-25 anni fa”. Scontiamo il fatto di avere due aziende che si suddividono i compiti riguardo alla raccolta e al trattamento dei rifiuti.

Il sindaco sulle montagne russe

Un uomo solo al comando e impegnato su tutti i fronti. Non è un periodo semplice per il sindaco Maurizio Rasero, costretto a districarsi tra i mille problemi che costellano la città. Primo fra tutti il Palio che non vede i rioni allineati come lui vorrebbe sull’organizzazione di un secondo Palio per celebrare i 750 anni dalla prima corsa intorno alle mura di Alba. Poi viene giù una parte della controsoffittatura della piscina comunale e il video da lui girato per dimostrare che i pannelli che hanno ceduto non avrebbero fatto male a nessuno, finisce in una trasmissione di approfondimento di La 7 preso di mia dai comici Luca e Paolo. A questa vicenda si collega la richiesta di Ambiente Asti e Verdi per un nuovo piano sulla viabilità cittadina. Sono state segnalate 70 situazioni di degrado della segnaletica stradale e di criticità di marciapiedi, selciati e quantaltro, invasi dalle buche. Non piacciono nemmeno i varchi, in particolare l’ultimo introdotto a gennaio: quello di via Monsignor Rossi con piazza Catena e piazza Roma, che viene attivato nel fine settimana. E’ partita anche una petizione con i commercianti della zona che lamentano un calo degli affari. L’unica buona notizia è che le accuse del suo ex assessore Bovino sono state definitivamente archiviate. Ma quanto è diventata dura fare politica ad Asti!

La desertificazione di via Aliberti

Asti sta vivendo una trasformazione commerciale. Sempre più negozi nelle vie laterali della città chiudono o si trasferiscono verso corso Alfieri, arteria principale e cuore pulsante del centro storico. Il motivo è semplice: nelle viuzze laterali come via Aliberti non passa più nessuno. La diminuzione del passaggio e l’assenza di investimenti da parte dell’amministrazione comunale rendono queste zone sempre meno attrattive per i commercianti.

Immigrazione: la fotografia attuale

Come è cambiata l’immigrazione nel corso degli anni? Non molto almeno a livello numero a leggere i dati del XXXIII rapporto Caritas Migrantes dal titolo “Popoli in cammino”. Dal dossier, curato anche quest’anno da Simone Varisco, nel 2015 c’erano 4,8 milioni di stranieri e dopo dieci anni 5,2. Inoltre parliamo di una migrazione che per la maggior parte avviene nei confini dell’Europa con persone che si spostano all’interno del nostro continente.

Free Flow, nessuna marcia indietro

Dopo le proteste sul nuovo sistema di pagamento della A33, in Regione si è riunito il Comitato di supporto dell’autostrada Asti-Cuneo, convocato dall’assessore alle Infrastrutture Strategiche della Regione Piemonte, Enrico Bussalino. All’incontro hanno partecipato anche i vertici della società Autostrada Asti-Cuneo. Ha spiegato l’assessore: “Ho convocato questo tavolo facendomi portavoce delle istanze dei cittadini e degli amministratori locali. Abbiamo richiesto alla società di non applicare oneri aggiuntivi di riscossione nel sollecito di pagamento fino a quando non sarà ottimizzato il sistema di pagamento autonomo, garantendo così che venga richiesto solo il costo del pedaggio dovuto”. Nel corso della riunione, sono stati forniti i dati aggiornati sull’utilizzo del free flow: l’85% degli utenti utilizza il telepedaggio o il conto targa, mentre il 6% effettua il pagamento autonomamente attraverso la piattaforma web.

Primo piano

Il J’accuse del pentathlon sullo stato dell’impiantistica sportiva.

Scuola

Il Latino torna di moda. Si moltiplicano i corsi e sarà reintrodotto alle Medie.

Sanremo

Lucio Corsi, vincitore morale di Sanremo e il suo amore per Paolo Conte.

Le Terre di Aleramo

Non solo musica per Peppe Vessicchio ma anche buon vino.