Ventinovesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2021 spegne 122 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 23 luglio 2021.

Util di Villanova: lo spettro di 25 licenziamenti

E son di nuovo 25. 25 esuberi: li chiamano così, ma sono 25 donne e uomini. 25 famiglie legate al cappio della parola “licenziamento”. Succede alla Util di Villanova, industria che produce pastiglie per freni, multinazionale con oltre 1.400 dipendenti in quattro stabilimenti in Italia, Canada, Messico e Cina.

“Di punto in bianco – spiega Vito Carelli della Fiom Cgil – l’azienda ha deciso di interrompere il percorso intrapreso in questi anni”. 

Dal 2009 si è fatto ricorso in piccola parte agli ammortizzatori sociali, anche durante il covid; la cassa integrazione è stata usata a turno solo per un massimo di una ventina di dipendenti sui 320 presenti nello stabilimento villanovese. Poi i rincari delle materie prime di questi giorni e la possibile decisione: licenziare. 

“La Util ha la possibilità di usufruire per intero di un nuovo quinquiennio di ammortizzatori sociali a partire dal settembre 2021: perché non li utilizza per accompagnare i suoi dipendenti verso la pensione o per sostenerli verso tempi migliori? Perché non un Piano Industriale? Perché non una riqualificazione del personale?”. Questo si domandano (legittimamente) le organizzazioni sindacali. 

Intanto mercoledì si sono visti i primi picchetti di lavoratori davanti ai cancelli dell’impianto di Villanova. E da domani partirà lo sciopero degli straordinari. Intanto 25 persone stanno iniziando a vivere il loro personale inferno in questa estate decisamente calda sotto tutti i punti di vista.

Tempo di campi estivi  

Sì, tempo di campi estivi, che quest’anno sono finalmente ripresi dopo la pausa forzosa dello scorso anno. Nonostante le difficoltà burocratiche e i protocolli, lo spirito non sembra cambiato.

Stop alla messa tridentina: la Chiesa resta nel mondo

E’ giunta la notizia della fine della sperimentazione della cosiddetta “messa in latino”. Cosiddetta perché il problema non era della lingua, bensì del rito, quello tridentino, che considerava l’esclusivo ruolo del celebrante e non dell’assemblea. Con il Concilio Vaticano II e la riscoperta del ruolo dei laici e dell’assemblea celebrante si è resa necessaria la modifica al rito per tenerne conto. 

Modifica che sollecita l’uso delle “lingue volgari” non in spregio al latino (che continua ad essere la lingua della Chiesa, usata per ogni rito nuovo introdotto) ma proprio per il maggior coinvolgimento dell’assemblea celebrante.

Il delegato vescovile alla liturgia lo spiega bene a pag. 16: tenere due riti, uno dei quali avrebbe sostituito l’altro vorrebbe dire “avere due Chiese”. Chi studia da vicino le religioni e i loro risvolti sociali sa che quando una religione in nome della vera ortodossia cerca di affrancarsi dalla cultura in cui si trova, in realtà diventa nido di fanatismo (come succede per l’Islam e non solo) o almeno rievocazione storica, come il Palio, che suscita emozioni e mobilita ma non ha bisogno necessariamente di rapportarsi alla cultura di oggi.

Il maggior problema della Chiesa è sempre stato non quello della fedeltà alle origini ma quello del  confronto con la cultura del proprio tempo, con la quale può anche entrare legittimamente in conflitto. Ma quando, come nel caso della messa tridentina, pensa di aggirare il problema richiamandosi alla purezza del passato, ha già tradito la sua vocazione di essere presenza del Signore “nel mondo”.

La Douja d’Or si farà: dall’11 settembre

Il Settembre Astigiano 2021 sarà molto simile a quello dell’anno precedente: niente Festival delle Sagre ma, salvo differenti indicazioni del Governo, la Douja d’Or si farà . Le date prescelte per lo svolgimento della manifestazione sono 11 settembre-3 ottobre. La decisione è stata presa in seguito a una riunione che si è tenuta nei giorni scorsi a Palazzo Borello, alla presenza dei vertici dell’ente camerale Renato Goria (vicepresidente) con il segretario generale Roberta Panzeri, gli assessori regionali Marco Gabusi (Trasporti), Vittoria Poggio (Turismo) e Marco Protopapa (Agricoltura), il sindaco Maurizio Rasero e il presidente della Fondazione Crat Mario Sacco. 

Ne abbiamo parlato con Gian Paolo Coscia (presidente Camera Commercio Alessandria-Asti) che esordisce così: “A maggio abbiamo iniziato con le prime riunione tecniche per parlare del Settembre Astigiano, dei suoi eventi e della Douja come elemento principale da organizzare, sempre nel rispetto della sicurezza. Insomma un’occasione per ragionare anche su altri appuntamenti del territorio immaginando un’unica cabina di regia, confermando la disponibilità a investire e collaborare per la ripartenza”.

Palio, incertezze e dubbi sulla manifestazione

Palio sì, Palio no. E se Palio sì, come? Sono giorni convulsi quelli che sta vivendo la complessa macchina dell’organizzazione. Mentre per il Festival delle Sagre il no all’edizione 2021 è già giunto in primavera, per il Palio si sta cercando di fare di tutto per non annullare la storica manifestazione. 

Sul Palio aleggia l’ombra lunga del covid (delle varianti e dell’aumento dei contagi). E’ vero che è stato annullato il Palio di Ferrara, ma quello di Feltre, in calendario a inizio agosto, è stato confermato. Confermati (seppur a numero chiuso) anche tutti gli eventi collaterali della manifestazione. Ad Asti si sta ragionando sul “da farsi” e sul “come farsi”. Problemi non semplici da risolvere e che, comunque, dovranno trovare una soluzione a breve. Il tempo, infatti, comincia a stringere.

Intanto, domani, sabato 24 luglio, allo stadio di Asti avranno luogo le corse di addestramento organizzate dal Collegio dei Rettori. Si tratta del secondo appuntamento per fantini e cavalli, articolato in una serie di sette prove. L’inizio è previsto alle 20. Parteciperanno anche i fantini che non erano presenti alla prima riunione di giugno. Una cinquantina i cavalli “spalmati” nelle varie batterie. Per i rettori sarà l’ultima occasione per decidere l’accoppiata.

Focus

Com’è la “situazionepandemia” nel Mondo? Lo abbiamo chiesto ad alcuni astigiani all’estero.

Cultura

Il compositore astigiano Matteo Curallo ci racconta la sua esperienza al Festival di Cannes.