Undicesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2020 spegne 121 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 20 marzo 2020.
Asti si blinda dal virus
Sempre maggiori controlli delle forze dell’ordine sulle strade mentre il sindaco perlustra i giardini
Asti si blinda dal virus
Intanto si è registrata la prima paziente guarita all’ospedale Massaja: è una pensionata di 78 anni
“Ottantasei persone denunciate fra lunedì e martedì. Mercoledì ho fatto un giro in alcuni parchi cittadini. Leggermente meglio ma non basta. Soprattutto inutile non andare al parco per poi vedere i bambini che giocano nei cortili dei condomini. Bisogna stare a casa”. E’ questo il veemente messaggio lanciato dal sindaco Maurizio Rasero, che così si unisce agli appelli espressi dagli altri primi cittadini di tutta Italia.
Si attendono intanto misure più severe da parte del governo che potrebbe decidere di far chiudere i supermercati la domenica per permettere così ai commessi di rifiatare e tenere bloccati in casa maggiormente i cittadini. Potrebbe essere vietato andare a “correre” tranne accompagnare i propri cani senza però allontanarsi oltre un raggio di 300 metri dalle proprie abitazioni.
Si inaspriscono i controlli delle forze delle ordine: carabinieri e polizia hanno disposto posti di blocco nelle vie di accesso e di uscita dal capoluogo. Anche la riapertura delle scuole potrebbe slittare addirittura a inizio maggio. Sul fronte degli eventi in città, è quasi certo che il Paliotto sarà rinviato da maggio a settembre.
Intanto dall’ospedale Cardinal Massaja giunge la prima buona notizia: una donna di 78 anni, malata di covid 19, è guarita ed è stata dimessa.
Pensa a loro e stai a casa
Sabato scorso alle 12 abbiamo fatto in molti un lungo applauso al personale medico e sanitario e a tutti coloro che si stanno adoperando con grande generosità, ed anche pericolo per la propria salute, per curare i malati e prevenire il diffondersi del virus. In questi giorni ho ripetuto spesso che il Signore è con noi e non ci ha abbandonato: la forza, la determinazione e la generosità di queste persone, sono per me un grande ed evidente segno di questa premura di Dio. Dio interviene sempre… mandando qualcuno a prendersi cura di chi è nel bisogno! Ancora una volta va a loro il nostro grazie ed il nostro applauso.
Sono già molte le persone decedute a causa del Covid-19. Il loro pensiero mi addolora profondamente. Ogni giorno prego per loro e per le loro famiglie che vorrei poter stringere e abbracciare a nome di tutta la nostra Chiesa astigiana.
Il messaggio del papa
In occasione del rosario per il Paese, promosso dai vescovi italiani in questo momento di emergenza sanitaria, ieri papa Francesco ha inviato un videomessaggio in cui ha invitato tutti a rivolgersi al Signore “perché custodisca in modo speciale ogni famiglia, particolarmente gli ammalati e le persone che se ne stanno prendendo cura”. Ieri tra l’altro si festeggiava San Giuseppe, protettore della famiglia, che il pontefice ha preso ad esempio “come colui che ha saputo camminare al buio in certi momenti, lasciandosi guidare sempre senza riserve dalla volontà di Dio”.
Il coraggio di informare
Messaggio da mons. Sacchi, vescovo delegato alle comunicazioni sociali
Il coraggio di informare
“Il coraggio e il dovere di informare” è il titolo del messaggio che il vescovo di Casale Monferrato, delegato alle Comunicazioni Sociali ha inviato ai giornali diocesani per incoraggiare gli operatori del settore.
“In questo momento incoraggio tutti i direttori, i giornalisti e i collaboratori delle nostre testate diocesane a continuare nel prezioso servizio di informazione su ciò che accade sul territorio, nelle comunità e nelle nostre realtà diocesane. Attraverso i giornali, il sito online e i social, le radio viene raccontata la sofferenza di tante famiglie per la malattia e la morte dei loro cari, ma soprattutto emerge tutto il bene e la solidarietà che su fronti diversi si sta manifestando in questi giorni”.
Intanto ha suscitato commozione nell’ambiente della Federazione Italiana Stampa Cattolica la morte per covid-19 di don Vincenzo Rini, del clero di Cremona, che ha guidato la Federazione dal 1999 al 2004. Aveva 75 anni.
L’oggetto del desiderio
La mascherina è diventata il nuovo “oggetto del desiderio”. Oltre ad essere più ricercata di altri beni preziosi, è diventata anche un simbolo. Simbolo di difesa dal virus, simbolo di attenzione agli altri per non infettarli. Ma anche simbolo di imprenditorialità industriale: se in tempo di guerra le industrie si riconvertivano per produrre armi, ora (per esempio la Miroglio di Alba) si riconvertono per produrre mascherina. Simbolo anche del riscatto degli stranieri: grazie al telaio solidale di Valfenera e alla comunità Le Querce di Mamre della Caritas la produzione è continua (pag. 11). E infine simbolo della buona volontà di chi resta in casa e invece di fare i maglioni, confeziona mascherine, come la foto sopra ampiamente documenta.
> @ Mons. Marco Prastaro