Sono 18 gli interventi ammessi a finanziamento da parte della Commissione di valutazione per il social housing. Il bando, rivolto ai Comuni piemontesi, era stato emanato nel mese di luglio: i lavori della Commissione si sono conclusi nei giorni scorsi.
Il contributo regionale ammonta a circa 9 milioni e 300 mila euro e fa da volano ad un investimento complessivo di oltre 42 milioni.
Gli ambiti territoriali interessati, oltre ad Asti, sono Alessandria, Novara, Torino, Vercelli. Beneficiari dei finanziamenti: 1 cooperativa, 1 impresa di costruzione, 2 agenzie territoriali per la casa, 6 Comuni (due Comuni hanno più interventi). In totale saranno realizzati 104 alloggi (di cui 82 mini), 5 microcomunità (totale 23 camere + 2 alloggi), 4 residenze collettive (49 camere).
Gli interventi di social housing sono destinati a realizzare alloggi sociali per la locazione temporanea o permanente, con eventuale possibilità di riscatto. La loro caratteristica fondamentale è proporre nuove forme gestionali finalizzate a sostenere modelli abitativi solidali. Con i casi pilota si potranno realizzare mini alloggi, residenze collettive, alloggi per l’inclusione sociale quali microcomunità o residenze collettive per l’autonomia e pensioni o alberghi sociali.
“Le residenze temporanee – spiega l’assessore alle Politiche Territoriali Sergio Conti – offrono una prima risposta alla perdita di stabilità dovuta a radicali mutamenti delle condizioni di vita, quali le trasformazioni dell’organizzazione del lavoro, l’irrigidimento del mercato degli affitti o le modificazioni dell’organizzazione familiare. Queste residenze rappresentano inoltre una risposta a situazioni di difficoltà causate da sovraccarico di cura o alle necessità di persone in uscita da progetti di reinserimento sociale e in ricerca di autonomia”.
L’Italia si colloca tra i paesi con la più bassa percentuale di alloggi sociali in affitto (meno del 5 per cento), mentre in paesi come l’Olanda la percentuale sale al 35 per cento, in Inghilterra registra un 18 per cento, in Francia si attesta intorno al 17 per cento.
“Se si aggiunge – sottolinea Conti – che tra i nuclei locatari in Piemonte una famiglia su quattro vive in condizioni di disagio economico, è del tutto evidente l’importanza di una politica attenta a sostenere la realizzazione di case in affitto a canoni moderati. I casi pilota di social housing vanno in questa direzione”.