Costruire una rete fra istituzioni, scuole e imprese per promuovere la green economy attraverso interventi e iniziative rivolte ai giovani: è l’obiettivo dell’Accordo di programma proposto oggi nel corso del convegno “La Regione Piemonte per la green education” organizzato dall’Assessorato regionale all’Ambiente in collaborazione con la società consortile per azioni Pracatinat. “L’educazione dei giovani al rispetto dell’ambiente è fondamentale per far crescere la consapevolezza che con i nostri comportamenti possiamo contribuire a cambiare le cose”, ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia, introducendo i lavori. All’incontro hanno preso parte anche Patrizio Penna del Ministero dell’Ambiente e Paolo Corbucci, della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici del Ministero dell’Istruzione. Fra i partecipanti anche diversi rappresentanti di istituzioni, professioni, scuole e aziende piemontesi. “La finalità dell’accordo – ha spiegato il responsabile della Direzione regionale Ambiente, governo e tutela del territorio, Stefano Rigatelli – è valorizzare la consapevolezza della sostenibilità ambientale e favorire un sistema di relazioni che sostenga il cambiamento culturale in atto e le competenze delle nuove generazioni, al fine dell’inserimento nel mondo del lavoro”. Fra gli obiettivi dell’iniziativa ci sono il sostegno all’alternanza scuola-lavoro, l’inserimento negli indirizzi scolastici dei temi dell’economia circolare, la sensibilizzazione e la formazione di insegnanti e tutor. “Bisogna creare una cabina di regia – ha aggiunto l’assessore Valmaggia – per mettere in rete tutti i protagonisti dell’economia ‘verde’: non a caso questa proposta nasce dalla Regione Piemonte, che svolge la funzione di coordinamento ambientale delle Regioni italiane”. Idea condivisa anche da Marina Bertiglia di Pracatinat s.c.p.a, secondo cui “l’educazione ambientale è un elemento costitutivo e importante per dare concretezza ai temi in discussione”. L’accordo è aperto anche a future e progressive inclusioni e costituisce un riferimento programmatico per l’integrazione fra formazione e lavoro. “L’obiettivo è colmare il gap esistente fra il mondo della formazione e i green jobs”, ha aggiunto il dirigente del Settore Progettazione strategica e Green economy, Jacopo Chiara. “Bisogna sviluppare competenze specifiche nel settore dello sviluppo sostenibile – ha detto Patrizio Penna – rilanciando le reti locali per l’educazione”. Una iniziativa che, a detta di Paolo Corbucci, “deve portare alla creazione di un più vasto progetto europeo di cittadinanza ambientale”. Il confronto proseguirà a metà gennaio 2016, termine lasciato ai partecipanti all’iniziativa per inviare suggerimenti e proposte che potranno confluire nel progetto.