Una dozzina di manichini che vogliono rappresentare 12 possibili lavoratori in un percorso che va dal Comune e Provincia fino allo stabilimento della ex Way Assauto, passando per corso alla Vittoria e via Pietro Chiesa. E’ l’ennesimo atto dimostrativo a firma dell’associazione “A Sinistra” di Asti per tenere viva l’attenzione sui problemi occupazionali che hanno colpito anche la nostra città. Questa notte i manichini sono comparsi in luoghi strategici, un segnale forte che arriva dopo una prima azione del febbrazio scorso. “La città di Asti vive da anni un tragico declino industriale, con numerose aziende che riducono l’organico, chiudono i battenti, delocalizzano la produzione. Le conseguenze principali e più drammatiche di questo fenomeno sono rappresentate dall’innalzamento del tasso di disoccupazione, uno dei più elevati del nord Italia, e dall’emorragia quotidiana di forza lavoro verso altre città piemontesi – scrivono da “A Sinistra” -. Il caso più emblematico di questo declino è facilmente identificabile con la vicenda della storica azienda astigiana dell’indotto automobilistico, la Way Assauto, un tempo grande polo produttivo in grado di garantire lavoro e reddito a molte famiglie astigiane oltre che la valorizzazione e crescita di competenze locali. Oggi, dopo una progressiva riduzione di organico, il sito è sostanzialmente fermo con poche decine di addetti alla manutenzione degli impianti”. “Alcuni anni fa l’Associazione A Sinistra ha avanzato una proposta di riconversione industriale del sito denominata “Cittadella dell’Energia Rinnovabile” la quale prevedeva l’insediamento di aziende produttrici e/o installatrici di pannelli fotovoltaici e la produzione di energie derivanti da fonti rinnovabili. Di fronte alla proposta la Giunta Comunale si è mostrata sorda, poco coraggiosa e incapace di avanzare proposte alternative – continuano -. Intendiamo quindi oggi a situazione occupazionale addirittura aggravata, anche con la presente “azione”, ribadire i punti qualificanti del progetto. Crediamo infatti che, applicando il piano energetico provinciale e la delibera comunale 71 del 15/12/’10, creando in collaborazione con le università un centro permanente di ricerca sullo sviluppo delle energie alternative, organizzando un ufficio di supporto a quanti intendano investire nelle energie rinnovabili in grado di definire progetti per lo sviluppo delle stesse, definendo forme di convenzione quadro con le banche per il finanziamento dell’installazione di nuove tecnologie, definendo progetti di risparmio energetico nel settore pubblico come la messa a disposizione dei tetti degli edifici pubblici per l’installazione di pannelli fotovoltaici e coinvolgendo le associazioni datoriali, si possa immaginare di riattivare percorsi virtuosi di creazione di posti di lavoro, di attrazione di investimenti sul territorio e di valorizzazione delle intelligenze, tutte cose di cui Asti avrebbe assoluto bisogno”.