Un fiume in piena. Così il sindaco di Asti Maurizio Rasero oggi si è presentato nel primo incontro ufficiale con gli organi di stampa fresco della sua rielettura al primo turno. Una vittoria schiacciante e personale se si pensa che la sua lista civica Maurizio rasero Sindaco ha ottenuto il 26.51% delle preferenza. Un risultato sperato ma non certo immaginato in queste proporzioni per il sindaco che nella sua seconda rielettura ha sfatato un tabù cittadino. essere rieletto per la seconda volta. Prima di lui era successo solo a Giorgio Galvagno, negli anni 85-90, ma si trattava della Prima Repubblica. “E’ un risultato che scrive la storia di Asti”, ha commentato Rasero che ha voluto ringraziare tutti gli astigiani per l’attestato di fiducia dimostratogli. “Mi onora, mi gratifica, mi commuove – ha commentato – E’ stato il riconoscimento dell’impegno dell’abnegazione e della vicinanza che ho sempre dimostrato alla città”.
Anche in anni non facili come quelli dettati dalla pandemia.
“Asti è l’unica città in cui si sono svolti sei referendum: cinque sulla giustizia e uno sul sindaco – ha aggiunto -. Gli avversari hanno incentrato la loro campagna elettorale contro la mia persona e non sui programmi e hanno perso: la cittadinanza ha fatto la propria scelta”.
E Rasero non è stato morbido con gli avversari politici.
“Per come si è concentrata la campagna elettorale si è basata solo sulla fuffa – ha commentato -. Ci si è soffermati sui costi, sui manifesti, sulle cene di chiusura e non si sono affrontati temi importanti. La campagna elettorale si fa così, e pensare che la popolazione si faccia comprare il voto per un piatto di agnolotti la dice lunga”.
Per il sindaco la vera campagna elettorale comincia il giorno dopo le elezioni. “Noi è da quattro anni e mezzo che facciamo campagna elettorale – ha detto -. Sono cioè sempre in mezzo alla gente, ascolto e cerco di rispondere alle istanze che mi vengono presentate anche se non sempre è stato possibile. Una volta, agli inizi della mia carriera politica Mariangela Cotto mi disse proprio che la campagna elettorale comincia appena dopo essere stato eletti: questo io ho fatto”.
E poi un’altra stoccata: “Per interi consigli comunali abbiamo affrontato il delicato tema dell’Asp eppure in campagna elettorale nessuno lo ha portato nei punti da affrontare”.
Anche con i colleghi consiglieri c’è stato un percorso lungo e che ha dato i suoi frutti: “Abbiamo sempre discusso di tutto. Siamo partiti con 21 consiglieri e abbiamo finito con 21 consiglieri. Abbiamo preso sempre le decisioni insieme”.
E ancora Rasero propone un raffronto con le precedenti amministrative del 2017.
“In cinque anni la mia lista ha guadagnato circa 900 voti in più e anche i Giovani Astigiani sono cresciuti – ha aggiunto -. Un risultato storico che impone un maggiore impegno morale, per esserci ancora di più anche se mi impegnerò anche a delegare maggiormente”.
Nella precedente tornata la lista civica di rasero aveva ottenuto il 12.60% e oggi ha più che raddoppiato attestandosi al 26.51%, mentre i Giovani Astigiani sono passati dal 3.94% al 4.89%.
“Abbiamo lavorato duro per raggiungere questo risultato”, ha precisato ancora il primo cittadino.
“Ora la linea del governo della città va avanati più che rafforzata con un sindaco forte e autorevole scelto dalla gente”.
E Rasero non ha tralasciato alcune stoccate a chi a suo dire in questi cinque anni di amministrazione si è accanito contro di lui come il “Movimento 5 Stelle” che pra passerà da 4 a 1 consigliere, con i voti raggiunti in questa tornata.
Poi ancora un ritorno alla campagna elettorale. “In questi giorni ho avuto tante cartucce al mio arco da sparare su progetti concreti ma ho preferito tacere per non essere tacciato”, ha aggiunto ancora.
Primo fra tutti 600 mila euro ricavato dal posizionamento di quattro antenne in terreni comunali, 500 dei quali verranno investiti nel piano regolatore. “La città ha bisogno di programmazione”, ha aggiunto ancora.
Rasero ha annunciato anche degli incontri con la Iren che spera possano portare a “milioni di investimento”.
Ma uno dei primi passi da neo sindaco sarà quello di istituire “Gli stati generali della città di Asti”, una settimana in cui tutti (sindacati, enti e associazioni comprese) potranno confrontarsi apertamente su alcuni temi per trovare spunti e convergenze
Infine i primi passi politici: “Già in queste re dettaglierò la giunta a nove – ha aggiunto -. Ragionerò con le liste e i partiti per avere persone con competenze e professionalità, ma cascasse il mondo per me Stefania Morra (assessore alle Infrastrutture, ai Lvori Pubblici) è per me una necessità”.
Ancora de definire quindi la rosa degli assessori che potrebbe contare su Giovanni Boccia a un concetto più allargato di Politiche Sociali e su Paride Candelaresi alla Cultura, ma si tratta solo di ipotesi non confermate.
Rasero ha poi annunciato di volersi dimettere dall’incarico all’interno della Fondazione Asti Musei (come aveva già fatto dall’Atl) per la volontà di lasciare spazio ad altre professionalità. Non si esclude tra le ipotesi il nome di Gianfranco Imerito, per due volte assessore alla Cultura.
Scelta la giunta subito al lavoro per il primo consiglio comunale che la più tardi dovrebbe tenersi entro l’inizio della prossima settimana all’aperto in piazza San Secondo.