Il dolore immenso, evocato dal Presidente Mattarella nel messaggio inviato nel 35° anniversario della strage alla stazione di Bologna, è la cifra del dolore di tutti “che il trascorrere degli anni non può cancellare”. Lo ricorda l’Assessore Piero Vercelli, che in rappresentanza della Città, ha partecipato alla cerimonia, sabato, come allora, 2 agosto in ossequio alla figura del giovane astigiano Mauro Alganon, quasi ventiduenne, fra le 85 vittime nella sala d’aspetto della stazione. “Si sono trovati nel posto sbagliato, al momento sbagliato”, ha pronunciato nel suo intervento il Presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, “questa frase è stata detta e pensata da molti e ci è stata ripetuta spesso, riguardo ai nostri cari. Non erano affatto nel posto sbagliato al momento sbagliato”. E non lo era al posto sbagliato il nostro concittadino Mauro Alganon, in procinto di raggiungere Padova e poi Venezia, per un logico, normale, meritato periodo di ferie. Sul filo e sui nodi che da allora inchiodano la storia recente del nostro Paese stanno invece i nomi, i fatti, i depistaggi, le complicità che, quelle sì, si sono rivelate essere inopportune, “al posto sbagliato”. Allora ricordare, “esserci”, con la fatica dei giorni e degli anni, riporta “al posto giusto” dove stare, alla responsabilità di ognuno, alla pulizia della politica e delle Istituzioni.