A Bubbio domenica 3 aprile si celebra la 97^ edizione del Polentone, che quest’anno guarda alla De.Co. Paolo Massobrio ospite d’onore. Cos’è il polentone? Come dice il nome, una grande polenta, stesa su assi di legno e condita con frittata di cipolle e sugo di funghi e salsiccia. Ma soprattutto è la festa di un intero borgo, Bubbio (At), che segna la fine della Quaresima: viene infatti celebrata nella prima domenica dopo Pasqua che, di solito, coincide con l’avvento della bella stagione. La festa del polentone è, dunque, un’occasione per evocare le radici medioevali del borgo, con la rappresentazione di una sommossa popolare e della cottura di un grande polentone per sfamare la popolazione in rivolta, secondo un programma che si snoda durante tutto l’arco della giornata. Il protagonista, però, è uno solo: il gigantesco paiolo di rame dove fin dalla mattina cuoce la polenta, che venne regalato a metà secolo dai calderai alla popolazione bubbiese come ringraziamento per l’accoglienza e l’amicizia, a seguito di una nevicata che li bloccò in paese per un po’ di tempo. Gli ingredienti sono due: l’acqua e la farina, di mais ottofile, macinata a pietra e da mais coltivato da agricoltori bubbiesi per l’occasione. Il terzo fondamentale ingrediente è il fuoco, ottenuto da rovere stagionato almeno un anno, un particolare importante per la perfetta riuscita del polentone. L’assaggio è previsto intorno alle ore 17.00 quando il polentone viene steso su assi di legno, sollevato di fronte alla folla festante e benedetto. Solo a quel punto può iniziare la distribuzione su piatti da acquistare nell’apposito banco (e volendo si possono avere anche quelli speciali, da collezione). Insieme alla polenta vengono distribuite la frittata con uova e cipolle (secondo una ricetta tramandata da generazioni tra le famiglie di cuochi) e il sugo con funghi porcini e salsiccia. In questa edizione (la 97^) è prevista la partecipazione di Paolo Massobrio che terrà a battesimo il percorso di avvicinamento alla De.Co. per questo storico prodotto. “Il Polentone di Bubbio – ha dichiarato Paolo Massobrio – è qualcosa di più di una semplice festa. E’ un atto di amore verso la storia, ma soprattutto è un momento di forte identità di una comunità che in questa festa rievoca dei valori quanto mai attuali. Uno è il valore di una comunità, che si ritrova attorno al proprio borgo, ma l’altro è il valore dell’amicizia, da cui nasce questo paiolo di rame che fa parte della legge mai scritta del “principio di restituzione”. Ma ce n’è un terzo, che è il periodo prescelto, ossia la fine della Quaresima, quasi a scandire che la storia di un popolo è fatta anche di fede e di devozione popolare, di un tempo per fare festa e di uno per la rinuncia. Amicizia, comunità, gusto, rispetto di una tradizione tramandata, attesa: queste sono le parole che girano attorno a un evento che fra poco compirà i 100 anni. Ed io sono orgoglioso di poter essere con questa comunità, domenica 3 aprile, tanto da consigliare che questi valori, raccolti intorno a una festa, diventino una denominazione comunale (la De.Co.). Una De.Co. affinché questo atto rimanga nella storia, a memoria di come, a cavallo di due secoli, una comunità viveva la propria identità e la tramandava. E segnare tutto questo, nell’epoca della globalizzazione, del digitale e di tutto ciò che nel tempo rischia di scomparire, rimane un esercizio che merita ammirazione”. Sul sito www.comune.bubbio.at.it il programma completo della manifestazione che anche quest’anno avrà una preview la sera precedente con la festa per le vie del borgo antico di Bubbio.