Aiutare la terza età a nutrirsi correttamente: è l’obiettivo del corso di specializzazione “Il mangiare di casa nostra”, rivolto agli anziani e a chi li assiste a domicilio o in casa di riposo. Il progetto, ideato dal Servizio Emergenza Anziani (SEA) delle Colline Alfieri, verrà realizzato in collaborazione con Asl AT, Comune di San Damiano, Cogesa, Centro Servizi per il Volontariato, Istituto Agrario Penna (sezione Servizi per l’enogastronomia), Provincia, Slow Food (Condotta Monferrato Astigiano), Scuola di cucina Il Melograno di Torino: decollerà a San Damiano il 13 novembre per terminare il 15 marzo. In programma trenta lezioni gratuite, nella sede del Penna, per i primi venti iscritti: ci si può prenotare telefonicamente allo 0141.971151/366.9801986. Sono previsti incontri di tre ore con argomenti teorici e laboratori pratici in cucina, ciascuno suddiviso in 2 lezioni di 90 minuti. Il corso si rivolge anche alle collaboratrici domestiche straniere per aiutarle, con un supporto formativo, a scegliere e preparare i cibi più adeguati per la terza età, preservando i piatti e i sapori della tradizione culinaria piemontese: non a caso saranno protagonisti i prodotti del territorio. “Con il prolungamento dell’età – indica Happy Ruggiero, presidente SEA delle Colline Alfieri e direttore del corso – gli anziani necessitano sempre più di un aiuto domestico. A chi presta loro assistenza è richiesta una particolare attenzione nella somministrazione del cibo: dalla scelta dei prodotti al modo di cucinarli. Un’alimentazione non equilibrata può creare seri problemi agli anziani, spesso malati. Il corso fornirà indicazioni ad ampio raggio: dalle proprietà nutrizionali ai più diffusi problemi di salute nella terza età, dalla creazione di un menù all’uso dei vari ingredienti in cucina, da come spendere meno e mangiare meglio a come organizzare l’alimentazione e l’attività domestica”. Le docenze saranno affidate a maestri di cucina e medici. L’Asl parteciperà con le dietologhe Maria Luisa Amerio e Daniela Piccillo (la prima primario della struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica del Massaia) e la psicologa Simona Rabino (Psicologia clinica e della salute). Spiega la dottoressa Amerio: “L’Italia registra il più alto tasso europeo di aspettativa di vita in salute: attualmente la speranza di vita alla nascita è di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne. L’incremento della vita media non riguarda solo la popolazione ultra sessantacinquenne ma anche gli over 75 e 85; addirittura, proiezioni demografiche danno un incremento dei centenari del 2% nel 2050. Per conciliare l’aumento della vita media con una buona qualità della vita stessa, è importante alimentarsi correttamente per evitare sia carenze che eccessi e preservare un buono stato di salute”. “L’alimentazione dell’anziano – ricorda la dietologa – ha assunto, in questi ultimi anni, un’importanza sempre più rilevante sia in campo sanitario che socio-economico. Recenti studi hanno evidenziato come una maggior aderenza a dieta sana, di tipo mediterraneo, sia associata a un minore declino cognitivo mentre una condizioni di malnutrizione, conseguente a una dieta carenziale, ha ripercussioni gravi su vari ambiti: maggior facilità di cadute con conseguenti fratture, peggioramento di preesistenti patologie cronico-degenerative, comparsa o peggioramento di depressione e apatia, perdita di autonomia e incremento della complessità gestionale. Ne consegue un aumento dei costi sanitari e socio-assistenziali”.