Il dialetto piemontese usato da Papa Francesco durante l’udienza generale per mettere in guardia i fedeli dal fraintendimento che può nascere a proposito della “pietà”: l’espressione idiomatica “munia quacia”, che in italiano suonerebbe “faccia da acqua cheta”, dimessa e triste, uno dei nostri modi di dire usato dai nonni del Papa è stato infatti scelto ieri da Bergoglio per criticare le “facce da immaginetta”. “Oggi – ha detto il Papa proseguendo il ciclo di catechesi sui doni dello Spirito Santo – vogliamo soffermarci su un dono dello Spirito Santo che tante volte viene frainteso o considerato in modo superficiale, e che invece tocca nel cuore la nostra identità e la nostra vita cristiana: si tratta del dono della pietà. Bisogna chiarire subito che questo dono non si identifica con l’avere compassione di qualcuno, avere pietà del prossimo, ma indica la nostra appartenenza a Dio e il nostro legame profondo con lui, un legame che dà senso a tutta la nostra vita e che ci mantiene saldi, in comunione con lui, anche nei momenti più difficili e travagliati”. Papa Francesco già il 14 giugno del 2013, durante la messa del mattino a Santa Marta, aveva usato questo modo di dire diffuso anche in Argentina.