Parla di gogna mediatica Stefania Sterpetti, 67 anni, medico dell’Asl At in pensione, donna di volontariato, a commento di quello che le è successo nelle ultime ore. Tutto è partito dalla sua elezione a garante delle persone private della libertà per il carcere di Asti. Con quattordici voti Sterpetti, in seno a Fratelli d’Italia, ha “battuto” sul filo di lana Domenico Massano, volontario di Effatà, associazione che da anni lavora con le persone detenute della casa di reclusione di Asti e attivista di Amnesty International. Ma il punto non è questo, non sono i voti e la decisione presa durante il consiglio comunale di martedì. Il punto sono due post che compaiono sul profilo facebook di Sterpetti e che hanno fatto storcere il naso, per usare un eufemismo, a moltissimi. Ripostando un post nel quale l’ex leader dei Pac Cesare Battisti annunciava lo sciopero della fame, il 9 settembre 2020 aveva scritto: “Visto che non c’è la pena di morte… chissà… fosse la volta buona che si toglie di mezzo da solo”.

Il post, assieme a un altro, non è passato inosservato. La minoranza, ma anche il mondo dell’associazionismo e non solo, sono insorti. Ma lei non ci sta.

“Non ho più parole – ha detto –. E’ una situazione davvero troppo esagerata. Credo che si sia trattato di una situazione fuori luogo, senza senso. Alcuni post personali, estrapolati dal contesto, sono stati strumentalizzati a puro scopo politico”.

Sterpetti poi ci assicura di non essere stata lei a “bloccare” il suo profilo che da mercoledì risulta praticamente inaccessibile: “Sono sconcertata – ha precisato -. Voglio capire cosa sia successo, per questo non escludo di rivolegrmi alla polizia postale”.

Tornando, invece, ai contenuti Sterpetti è molto ferma: “Non ce l’ho con i carcerati, tanto meno con gli extracomunitari, con i gay. Con nessuno. Io faccio volontariato da una vita, ho fatto il medico per tutta la vita e ancora oggi, faccio prelievi come volontario nel mio paese, Revigliasco. Sono stata nell’Opera Pia Michelerio, ho fatto parte della Commissione Pari Opportunità – ha aggiunto –. Tutto questo per dire che c’è tanta gente che mi conosce sia in ambito lavorativo che non. E tutti sanno che tipo sono. Non ho mai fatto distinzione tra le persone non ho mai negato rispetto e attenzione. Rispetto soprattutto, questo è quello che mi hanno insegnato i miei genitori”.

Sterpetti non accetta di essere “martoriata”, come lei stessa ha detto, in questo modo: “Questi sono tempi maturi per iniziare la campagna elettorale”, ha ipotizzato sostenendo così che una parte della sinistra abbia cavalcato il “mostro”. “Nella  mia vita e nella mia professione mi sono sempre mossa per prima per conoscere – ha precisato –. Come avete fatto voi giornalisti, mi avete chiamata e io ho risposto. Ecco potevano chiamarmi per avere un confronto civile. Il rispetto degli altri è la prima cosa”. Sterpetti si è riservata ancora qualche momento per decidere se accettare o meno la nomina di garante: “Per lavorare, in qualunque contesto, bisogna essere sereni”, ha concluso.