Maurizio Rasero è il nuovo sindaco di Asti: l’insediamento ufficiale è avvenuto martedì. Adesso l’attenzione si sposta alla squadra che con lui governerà la città nei prossimi cinque anni. Il primo cittadino aveva posto nella scelta alcuni capisaldi: diventerà assessore chi ha ottenuto più voti in lista, e possibilmente possieda una laurea, oppure saranno individuate figure in base alle loro competenze. Essendosi poi presentato con 10 liste, Rasero dovrà usare il bilancino per non scontentare nessuno. In queste elezioni sono andati benissimo Galvagno con il suo Movimento Civico e Fratelli d’Italia, che potrebbero aggiudicarsi due assessorati. Anche Lega Nord e Forza Italia accampano il diritto ad avere un posto in Giunta. Rischia di restare tagliata fuori Noi per Asti di Mariangela Cotto che ha raggiunto un risultato alle urne decisamente inferiore alle attese. Ma proviamo a fare un toto nomine, indossando i panni di Rasero. Assessorati blindati Non ci sono dubbi sui nomi di Renato Berzano, Gianfranco Imerito e Mario Vespa. Tutti e tre hanno raccolto tante preferenze (il medico Imerito è stato in assoluto il più votato). Berzano, figlio del sindaco democristiano degli anni ‘70 Guglielmo, avrà il Bilancio. Commercialista, in passato con studio in comunione con l’ex assesore alle Finanze della Giunta Florio Pier Paolo Gherlone, è stato chiamato ad Acqui per rimettere a posto le finanze disastrate della locale Diocesi. Berzano era nella lista, di “Maurizio Rasero sindaco”, che dovrebbe avere anche Giovanni Boccia presidente del Consiglio Comunale. Già prima del ballottaggio Imerito si aggirava per le stanze dell’assessorato alla Cultura: e sarà questo l’incarico, già ricoperto con Galvagno nell’era pre-Brignolo, che assumerà dopo aver fatto cinque di opposizione. Chi meglio di Vespa conosce il Palio? Manifestazioni e, appunto, lo storico evento andranno a lui, magari insieme al Commercio. Entrambi facevano parte della lista di Giorgio galvagno. Possibili assessori Marcello Coppo, leader di Fratelli d’Italia, potrebbe farsi carico dello Sportello per l’Europa che tanto sta a cuore a Rasero insieme alle Attività Produttive. Alla Lega andrebbe l’assessorato alla Sicurezza con il segretario del partito Andrea Giaccone in prima fila; mentre per l’Urbanistica Rasero sarebbe intenzionato a pescare fuori: si fa insistentemente il nome di Antonio Larocca, dirigente comunale di lungo corso. Per Forza Italia si cercherà di trovare un assessorato “ad hoc” per Mario Bovino, genero di Aldo Pia, superstar in termini di voti personali. Assessorati contesi Ci sono poi un paio di assessorati sui quali si ricorrerà a una sorta di ballottaggio. Allo Sport, che Rasero vorrebbe rilanciare fornendoglioli un portafoglio (cosa che con Brignolo non è avvenuta), sono in corsa Walter Rizzo e Beppe Giannini. Il professore di ginnastica ed ex preparatore atletico della Nazionale di volley campione del mondo è il volto nuovo di questa campagna elettorale e ha una competenza generale delle problematiche sportive cittadine che servirebbero moltissimo a Rasero. Giannini, ritenuto da sempre di area centro-destra, ha lavorato in Comune negli anni ‘80 in un ufficio alle dipendenze dell’assessorato allo Sport di Aldo Pia. E’ l’organizzatore della StraAsti e di diversi eventi sportivi che coinvolgono anche il mondo paliofilo. Se la lista di Mariangela Cotto fosse andata meglio, non ci sarebbero stati dubbi: a lei sarebbero toccati i Servizi Sociali. Invece nelle preferenze sarebbe stata scavalcata da Piero Botto, che è il direttore del Cogesa. Una figura stimata da tutti, che nella gestione del servizio assistenziale ha saputo distinguersi per competenze, capacità ed efficienza anche nei costi.